“Che il PD si ravveda -scrive- e premi l’efficienza e non le logiche spartitorie e del potere a ogni costo che tanto danno hanno causato alla nostra terra”
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Un importante e significativo endorsement alla ricandidatura di Mario Oliverio alla presidenza della Regione Calabria viene oggi da un post pubblicato sulla sua pagina facebook da Mimmo Gangemi, uno dei più noti e apprezzati giornalisti e scrittori calabresi, autore tra l’altro di noti romanzi come “Il giudice meschino” poi adattato per l’omonima fiction di Raiuno e interpretato da Luca Zingaretti, Luisa Ranieri, Maurizio Marchetti, Paolo Briguglia, Gioele Dix e La signora di Ellis Island, uscito nel 2011.
Nel suo post, intitolato “La 2 giorni di Africo e la strana politica nostrana” Gangemi scrive:
“Io non faccio politica ormai da anni, perché non mi riconosco più in nessun partito. L’onestà intellettuale mi obbliga però a riconoscere che in questi ultimi cinque anni con la giunta Oliverio molto si è mosso, si sono raggiunti risultati importanti. Non l’ho scoperto nella due giorni di Africo, lo sapevo già. Ma mi è piaciuto che sia emerso anche durante la bellissima iniziativa lì svolta, e che sia emerso senza piaggeria, piuttosto come naturale risultanza dell’evidenza e dei numeri. Impensabile era infatti che si riuscisse a utilizzare i fondi europei, come è successo, sino a piazzarsi ai primissimi posti in Italia – per esempio, secondi al solo Veneto in agricoltura – fondi che prima tornavano indietro con sconcertante regolarità. Registro successi un po’ in tutti i settori, tantissimi nelle scuole dove primeggiamo per gli adeguamenti antisismici, tantissimi nei porti turistici, nella viabilità su gomma e su rotaia, nella ZES del porto di Gioia Tauro, nella massiccia incentivazione della cultura, eccetera, eccetera. Bisogna prendere atto di una inversione di tendenza che fa ben sperare per il domani.
E invece cosa succede?
Il PD decide di non ricandidare Oliverio.
Sbagliato. Non riesco a capire i tanti ostacoli interni alla conferma di uno che ha prodotto una concretezza certa e visibile. Potrà anche perdere, però quella conferma se l’è meritata tutta. Ma intuisco che ci troviamo di fronte alla logica propria del disfattismo che ha sempre caratterizzato questa regione – hai operato bene? E allora mi fai ombra e ti distruggo.
Mi rimane insomma l’impressione che il PD – e altri che ingeriscono indebitamente, magari ad arte, nella politica pur ricoprendo ruoli che non lo consentirebbero – provi a disfarsi di lui perché chi funziona da noi diventa ingombrante, chi funziona disturba le mire altrui, chi funziona toglie peso a chi aspira senza che lo meriti, senza che possegga le doti necessarie, senza che abbia un’idea di Calabria e di un futuro migliore da dover costruire.
Ah, terra mia ingrata.
Io, mai in precedenza del PD e che da un po’ guardo agli uomini, al loro valore, e non ai partiti politici, voterò a sinistra solo se sarà Oliverio il candidato alla presidenza – e lo farò per i meriti che gli riconosco. Altrimenti, non so, di certo non posso esprimermi per il razzista Salvini, né per l’inutile Meloni, né, peggio, per i 5 Stelle, sui quali non spreco aggettivi.
Che il PD si ravveda e premi l’efficienza e non le logiche spartitorie e del potere a ogni costo che tanto danno hanno causato alla nostra terra”.
Fin qui Mimmo Gangemi.