Alcuni parlano di “destino”, altri di tragica fatalità ma, gran parte dell’opinione pubblica si pone tanti interrogativi, in merito alla morte improvvisa di Kevin Minutolo, ed esprime che “Forse, questa morte, si poteva evitare”. Innanzi tutto, ci si chiede, la presenza di un defibrillatore gli avrebbe salvato la vita? Ed altri interrogativi riguardano la sua frequenza di una palestra. Come mai, in tutte e tre le palestre o associazioni sportive di Caulonia, ossia quella con la piscina e altri sport Swim Gym Kaulon, quella di ginnastica artistica e altri sport, “Ginnastica Emi” e quella di arti marziali, “Accademia Arti Marziali Cavallo” non gli hanno consigliato e consentito la frequenza e a Locri si è potuto allenare? Chi gli ha rilasciato il certificato medico che consente l’accesso ai vari corsi sportivi? Fatto sta che il compianto Kevin, generoso e amato da tutti, soffriva di problemi cardiaci, e pur effettuando, con lode, spirito di sacrifico e devozione, il servizio di volontariato alla Lados di Caulonia Marina, non poteva certo sottoporsi a sforzi fisici eccessivi. L’Autorità Giudiziaria, quindi, dovrà valutare eventuali responsabilità e omissioni. Anche il Vescovo di Locri – Gerace, monsignor Francesco Oliva, ha espresso profondo dispiacere e cordoglio per questa disgrazia, così come il parroco di Caulonia, Don Donato Ameduri. Noi chiudiamo con un quesito: questa tragedia si poteva evitare?
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GC REDAZIONE Telemia