L’ignoranza dei grillini, il moscio Pd, un centro che non esiste, Berlusconi promette le stesse cose, Salvini si mostra in tv con l’effige della Madonna, la Meloni sgomita per arrivare e Di Maio è sparito
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Che possa piacere o meno, neppure Mario Draghi è riuscito a governare questo l’Italia e la gente ne ha piene le scatole delle disfatte politiche, poiché mostrano al popolo che la politica non sa fare il suo mestiere. In fin dei conti, così è. Tra l’altro, parlamentari e leaders non fanno nulla per accaparrarsi la simpatia degli elettori in maniera intelligente.
A sinistra, si parla di ammucchiate senza logica, dal Pd ad Azione, da Italia Viva a Sinistra Italiana, dal Psi fino ai radicali e ai grillini; i votanti ha già visto questa scena, con L’Unione di Romano Prodi, esperienza fallimentare durata poco più di un anno. La domanda sorge spontanea: quale leader di partito accetterebbe di fare un’ammucchiata perdente già in partenza? Pensandoci bene, la sinistra è capace di tutto, viste persone autoreferenziali come il professor Enrico Letta e il borioso Matteo Renzi. Pensare di votare personaggi vicini alle cooperative, che alzeranno le tasse, parleranno solo d’integrazione, Ius Soli (culturae e scholae) e situazioni che non salvano certamente il paese dal baratro economico e sociale, è da pazzi scatenati.
Dall’altra parte, nel centrodestra, abbiamo più compattezza e credibilità ma i programmi sono quelli di 20 anni fa e così non può proprio andare. In un mondo che va alla velocità della luce, devi innovare per le nuove generazioni e al contempo hai l’obbligo di rassicurare il tuo elettorato, che di certo non ricadrà in promesse non mantenute. Silvio Berlusconi e le pensioni a 1000 euro: dubitiamo ci siano i soldi da dare a persone che non hanno versato un euro di contributo, anche se hanno sempre pensato alla famiglia. La flat tax e gli sbarchi della Lega: la prima è irrealizzabile al momento perché le casse dello Stato sono vuote, la seconda prevederà molti viaggi in Africa e il convincimento di capiti di Stato, mafiosi e scafisti. Giorgia Meloni, giustamente nazionalista, non ha ancora fatto cenno ad un solo punto di uno straccio di programma.
La politica è in panne, l’elettorato idem. Risultato? Il 25 settembre 2022 si presenteranno alle urne la metà degli aventi diritto.
