Mer. Ago 21st, 2024

“Chi prende più voti andrà a Palazzo Chigi, sono pronta e lo è anche Fdi”

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Giorgia Meloni non vuole sentire ragioni e lancia un monito a Matteo Salvini, leader della Lega, e a Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia: “Governa chi vince”. La leader di Fratelli d’Italia si è inoltre detta pronta a diventare il prossimo presidente del Consiglio italiano, con buona pace per Salvini e Berlusconi, che sarebbero destinati a un ruolo di secondo piano. Giorgia Meloni ha detto queste parole in un’intervista a La Stampa.

Elezioni, Meloni: “Governa chi vince”

“Da tempo lavoriamo alla costruzione di un programma – ha detto la leader di Fratelli d’Italia -. A differenza della sinistra, non ci dobbiamo inventare un’identità. Le nostre proposte si conoscono, si tratta di ribadirle”. Capito campagna elettorale: “Il centrodestra può vincere le elezioni, ma governerà in una fase complessa”. Dunque “nel programma comune – spiega Meloni – dovremmo concentrarci sulle cose che si possono fare. Meglio mettere una cosa in meno, che una in più che non si può realizzare”.

E ancora: “Dovremmo prendere tutto il meglio che c’è. Senza pregiudizi”. Quanto alla scelta del premier, in caso di vittoria, “chi vince governa“, la chiude Meloni, “questa regola ha sempre funzionato. Non abbiamo nemmeno il tempo di cambiarla”. Sui rapporti con gli alleati, la leader di Fdi poi spera “che si mettano da parte i tatticismi”. Bisogna “compattarsi per battere l’avversario. L’avversario è il Pd”, puntualizza.

Sulle riforme “garantiremo la nostra disponibilità affinché si arrivi alle scadenze in tempo utile. Se non otteniamo dei soldi è perché il governo non ha lavorato bene”, ha continuato.

Infine, la leader di Fratelli d’Italia manda chiari messaggi alla Casa Bianca, dicendosi pronta a continuare a sostenere la Nato e l’Ucraina. Sostenerla “è stata una delle decisioni più facili della mia vita”, ha detto Meloni. Sull’invio di armi dice che “bisogna essere lucidi: non possiamo pensare di essere neutrali senza conseguenze”. E chiarisce che la politica estera di un governo a guida Fratelli d’Italia resterà quella di oggi: “per me è una condizione. E non credo che gli altri vogliano metterla in discussione”.

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