Gio. Nov 21st, 2024

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Duecento pagine di intercettazioni, un nuovo pezzo del puzzle che la procura antimafia porta nel processo di secondo grado per dimostrare che l’elezione di Domenico Creazzo al consiglio regionale sia stata favorita da un presunto accordo con la ‘ndrangheta. Un atto d’accusa che non ha retto al vaglio dei giudici di primo grado del tribunale di Palmi che hanno assolto l’ex sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte a fronte di una richiesta di condanna a 16 anni. L’informativa è stata acquisita dalla Corte d’appello di Reggio Calabria nell’ambito del processo “Eyphemos”.
Nelle nuove carte, che nuove in realtà non sono, emerge una fitta rete di telefonate tra i fratelli Domenico e Antonio Creazzo con diverse persone, alcune delle quali legate a vincoli di parentela con presunti esponenti della cosca Alvaro di Sinopoli, e anche la dura battaglia politica con un altro candidato alla poltrona di consigliere regionale, Giuseppe Neri. L’informativa era già agli atti, ma si era deciso di non svelarla perché all’interno compariva il nome di Neri che, all’epoca, era sotto indagine in un’altra inchiesta della Dda. Dopo l’operazione “Ducale, nella quale Neri risponde a piede libero, non c’è più la necessità di mantenere la segretezza su quell’atto e così si è deciso di acquisirlo. La prima intercettazioni è tra i due Creazzo. Antonio (detto Nino), impegnato nella campagna elettorale del fratello e Domenico. Un’intercettazione paradigmatica, secondo la Dda, del livello del confronto tra Creazzo e Neri: «Dimmi Nino».
Nino: «Eh, mi sono dimenticato di dirti quest’altra cosa. Vedi che ieri sono andato a Melito…, che volevo parlare con l’avvocato, poi non c’era, poi l’abbiamo chiamato. Eh, e niente. (Parla ridendo): Loro sono spaventati, che manchi i cani… Poi sono andato per… gli ho detto io: “Guarda se… se vedi a Peppe glielo dici che sicuramente lui non sa niente di ‘ste cose, però vedi che è capitato in due posti, che due elettori suoi, sono andati ad… ad insultare ad amici miei, dicendogli di non… di non appoggiare a mio fratello”. E ora glielo dice a Peppe, che sicuramente lui non lo sa, sennò non… non gli permetteva di fare ‘ste cose. Zanghete (fonetico). (Risatina). A Stefano sono andati a minacciarlo, te l’ha detto?… Sono andati, che non si deve perme… di andare dov’è andato per dirgli… per dirgli di non votare per te… Per quelli della …, che c’è uno della Coldiretti a Catona. Che vota per te».
Domenico – «Eh».