Mar. Lug 16th, 2024

L’asticella dell’attenzione, quella elettorale, a Gioia Tauro comincia ad alzarsi. Uno dei candidati più papabili alla poltrona di primo cittadino Aldo Alessio, uomo di sinistra  già sindaco della città del Porto negli anni novanta, conosciuto come il sindaco dell’antimafia per le sue tante denunce con le cosche di ndrangheta locali, ha rotto gli indugi presentando la sua candidatura ufficiale per la conquista di palazzo Sant’Ippolito. E Alessio ha le idee chiare di come affrontare la campagna elettorale e arrivare vincitore alla prossima tornata amministrativa che dovrebbe svolgersi a fine maggio. Due liste civiche sganciate dai partiti tradizionali aperte alla società civile. Le cose da fare in una città sull’orlo del disastro sono tante. Gioia Tauro in questo momento è commissariata perché sciolta per infiltrazione mafiosa, in dichiarato dissesto finanziario con un debito, per un ente che conta quasi 20mila abitanti, colossale. E con tante emergenze, tra le tante dai rifiuti all’ambiente, alla macchina burocratica, diventa prioritaria quella della legalità e dell’etica degli amministratori pubblici per risollevare le sorti di una cittadina che meriterebbe qualcosa di più.

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