Lun. Ago 5th, 2024

Chiusura di campagna elettorale per l’ex sindaco. Che risponde alle critiche sugli appalti spezzatino e sui debiti: «Sono stato offeso e tradito». Poi l’appello: «Fatemi vincere al primo turno» 

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COSENZA Quasi un’ora di attesa non ha frenato l’entusiasmo e la voglia di concludere insieme «un’esperienza bellissima». Mario Occhiuto sale sul palco, allestito in piazza Scura (alle spalle della centralissima Corso Mazzini) attorno alle 20 prima per un saluto velocissimo, assieme alla sua fedelissima portavoce Iole Perito, e cercando di nascondere l’emozione ha “abbracciato” la folla della sua Cosenza, che ha invaso via Arabia fino ad arrivare quasi sul corso. Poi spazio per un breve intrattenimento musicale e per alcuni momenti dedicati alla danza con le coreografie di giovanissime ballerine cosentine. Dietro le quinte – ma sempre accanto al fratello in questa «lunga e dura campagna elettorale» – il deputato Roberto Occhiuto. E accanto a Mario Occhiuto immancabili Jole Santelli ed Eva Catizone. L’ex sindaco – sfiduciato lo scorso febbraio a pochi mesi dalla conclusione del suo mandato – ha iniziato ringraziando la gente che in questi cinque mesi gli ha mostrato tanto affetto, e lanciando una piccola frecciatina ai suoi avversari politici: «Hanno preso tutte le piazze centrali ma la gente è tutta qui». Il suo discorso e la sua chiusura della campagna elettorale è dedicata ai giovani, «che devono restare nella nostra Cosenza».
Certo non è stato possibile fare tutto ma qualcosa – ha detto – è stata fatto: dalla pulizia dei fiumi al Castello, «un fiore all’occhiello restituito alla città». Ma i problemi erano e sono tanti perché il «Comune era in dissesto». «Abbiamo dimostrato che qualcosa può cambiare», ha detto Occhiuto che più volte ha accennato a quella sfiducia che ha sì messo una fine anticipata al suo mandato, ma «il giorno dopo – ha ricordato con un po’ di emozione – l’abbraccio dei cittadini mi ha commosso».
L’ex sindaco ha urlato il suo no alle «promesse elettorali», alle «false promesse elettorali» che sono quelle che illudono le persone. «Noi – ha ribadito l’ex sindaco – dobbiamo dare a questa città. Dobbiamo impegnarci tutti».
Un riferimento poi alla sua lotta per la legalità, alle interdittive antimafia, all’impegno per ripulire la città anche con la raccolta differenziata. Occhiuto non ha accettato le «ipocrisie» dei suoi avversari. E ha più volte ribadito il suo impegno alla legalità e alla trasparenza. Un accenno – senza citarla direttamente – alla bufera giudiziaria che ha travolto il Comune di Cosenza sul presunto sistema degli appalti spezzatino affidati alle presunte ditte amiche («un sindaco non può conoscere tutte le determine firmate dal dirigente»). Mario Occhiuto non può nascondere però come sia la campagna elettorale che la sfiducia lo hanno ferito molto perché – ha detto – «mi hanno offeso, tradito e non è giusto che sia la mia famiglia anche a pagare».
L’ex sindaco ha poi elencato brevemente il suo curriculum anche se non è «abituato a farlo», ma lo ha fatto per ribadire che lui è «un imprenditore – ha detto – che ha debiti e crediti come tutti. Ma ho sempre lavorato. Invece che fa Guccione, che fa Paolini? Andate a vedere chi attacca i manifesti a Paolini, che cosa fa lui nella Azienda sanitaria».
E poi un riferimento all’inchiesta sulle tessere elettorali falsificate: «Hanno falsificato anche le tessere elettorali. I carabinieri hanno perquisito la sede del Pse». Un ringraziamento sentito a tutta la sua squadra e a tutti i suoi candidati e alla sua famiglia che «ha resistito alla denigrazione e agli attacchi». E ha chiamato sul palco alcuni compagni di viaggio dal fratello Roberto Occhiuto («che è più bravo di me»), Jole Santelli, Eva Catizone «ex sindaco a cui si deve il Mab», e a Fausto Orsomarso («pochi ma buoni»). Occhiuto ha voluto ribadire una differenza: «Dall’altra parte ci sono i partiti. Qui ho invece liste civiche, ovvero i cittadini».
L’ex sindaco fa un appello ai cittadini: «Vi prego fatemi vincere al primo turno. Perché vinceremo anche al secondo ma non mi fate stare – vi prego – altre due settimane con questi, anche per risparmiare a Guccione la figuraccia del secondo turno dove arriverà al 20%». Dopo aver urlato un forte «vinceremo», accompagnato da fortissimi e lunghi applausi, Mario Occhiuto si è stretto in calorosi abbracci con il fratello Roberto, con Eva Catizone, Santelli e Orsomarso. Baci e abbracci sulle note di “Magnifico” di Fedez e Noemi nella versione cosentina per Occhiuto realizzata dalla cantante calabrese Rosa Martirano. In piazzetta Scura si continua a cantare.

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