Prifti Rezart, indagato nell’ambito dell’inchiesta “Edera”, è tornato in libertà. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria che, per come richiesto dagli avvocati Ilaria Crema e Vincenzo Nobile, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip reggino nel maggio dello scorso anno.
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Il 39enne, cittadino albanese, è indagato per reati in materia di sostanze stupefacenti insieme a soggetti originari della Locride ed operanti in Lombardia.
Il procedimento penale è giunto allo svolgimento dell’udienza preliminare a Reggio Calabria. Nel frattempo la difesa del 39enne straniero ha proposto ricorso per Cassazione ottenendo l’annullamento con rinvio dell’ordinanza di custodia cautelare sul presupposto che non vi è certezza sull’identificazione dell’indagato quale autore delle conversazioni intrattenute con Francesco Cosimo Calabria, altro indagato originario di Locri.
Inoltre i giudici romani hanno rilevato che i reati per cui si procede sono tutti risalenti al 2011 e che la misura cautelare è stata emessa a distanza di otto anni dal fatto: «Dunque – si legge nel provvedimento – il notevole lasso di tempo decorso e la cessazione della permanenza del reato associativo sono elementi di per sé sufficienti a vincere la presunzione ed impongono un obbligo di motivazione particolarmente rigoroso per ritenere che le esigenze cautelari siano esistenti».
I magistrati del rinvio hanno recepito le osservazioni annullando l’ordinanza del giudice delle indagini preliminari e, di conseguenza, hanno disposto l’immediata scarcerazione del 39enne riservando il deposito delle motivazioni.
r.m. – gazzetta del sud