L’intesa raggiunta con Formez Pa dovrebbe garantire procedure trasparenti
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Adesso che l’accordo con Formez Pa è diventato realtà, la Regione prova a cambiare passo. Novità si intravedono all’orizzonte non solo con riferimento alla modalità di espletamento dei concorsi, ma anche nella formazione delle nuove forze attese alla Cittadella. «Diamo spazio al merito», continua a ripetere il governatore Roberto Occhiuto, dopo l’intesa raggiunta con l’ente in house della presidenza del Consiglio dei ministri. E lo stesso fa Filippo Pietropaolo, assessore di Fratelli d’Italia che detiene la delega al Personale. Sarebbe pure ora, verrebbe da dire. Già, perché nessuna assunzione, sulle 536 in programma, è stata portata a termine nei 15 Centri per l’impiego calabresi. Eppure, per una volta, il problema non è relativo alla carenza di risorse. Quelle ci sono, inserite nel Recovery, che destina circa 5 miliardi per il potenziamento della rete dei Centri per l’impiego e il rilancio della politiche del lavoro. A decorrere dal 2021, ci sono 466 milioni annui per l’entrata di oltre 11.000 persone, così da far crescere il plotone in servizio nei Cpi: dagli attuali 8mila a circa 20mila lavoratori.
La Calabria, però, è frenata da altre difficoltà: la Regione infatti non può ancora avviare le procedure concorsuali senza la preventiva approvazione del Piano triennale del fabbisogno di personale. E molti dei precari attualmente in servizio hanno il contratto in scadenza il prossimo 3 dicembre. Urge fare presto, insomma.