L’Amministrazione comunale si costituirà parte civile.
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«Siamo davanti a un caso più unico che raro. L’ Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria è riuscita a ridurre al minimo il personale e i servizi; non bastasse è riuscita ad accumulare, contemporaneamente, un miliardo di euro di debiti». Giovanni Calabrese, sindaco della città di Locri, da tempo a difesa dell’ospedale locrese, portando avanti una serie di iniziative a tutela del nosocomio, è indignato e arrabbiato per l’ennesima truffa e illecito delle cosche e dei suoi “complici”.
«In tutto ciò, prima l’Asl di Locri e poi l’Asp di Reggio Calabria sono state sciolte per infiltrazioni mafiose e ancora oggi la Procura Antimafia di Reggio Calabria ci conferma che la ‘ndrangheta continua a “gestire” tutto, dalle assunzioni, agli acquisti, alle nomine dei primari. Una vera vergogna è dir poco»- chiosa il primo cittadino-.
Tra gli arrestati di ieri anche personaggi di primo piano nello scenario della sanità reggina che hanno esercitato il proprio “potere” prima dello scioglimento e sono diventati incredibilmente uomini di riferimento proprio dei commissari inviati per eliminare le incrostazioni mafiose nella sanità della nostra provincia. Incredibile, ma vero!
«Stupefacente che a qualcuno di questi soggetti – dice Calabrese- sia stato consentito di continuare a esercitare il proprio potere, e i presunti interessi ‘ndranghetisti, anche dopo il collocamento in pensione attraverso un immediato contratto di collaborazione.
E mentre noi in questi anni abbiamo lottato per rivendicare il nostro diritto ad una sanità pubblica adeguata e funzionante, questi farabutti, corrotti e disonesti hanno continuato senza vergogna alcuna a saccheggiare la sanità e a soddisfare la propria fame di potere. Tutto ciò con il costante avallo della ‘ndrangheta e dei poteri forti e, soprattutto, con la silenziosa complicità della politica».
«Questa è senza dubbio alcuno – ribadisce il sindaco di Locri- la più grande vergogna della storia perpetrata sulla pelle dei cittadini onesti della provincia di Reggio Calabria e non solo».
Da qualche giorno l’Asp ha un nuovo Commissario che, alla luce di quanto emerso ieri, deve avere il coraggio di fare pulizia e farla subito. I calabresi seri non possono più attendere. Necessita da parte delle Autorità preposte una ferma ed efficace presa di posizione, riacquistando, dapprima, fiducia negli utenti, sempre più privati dei disservizi e, parallelamente, intraprendere un percorso di moralizzazione nell’ambito dei rapporti sociali e amministrativi. Invertire la rotta si può e si deve, perché l’azione più importante e determinante è la meritocrazia, con la valorizzazione delle eccellenze presenti e la trasparenza nelle assunzioni di professionisti competenti, abrogando ogni forma di becero clientelismo politico corrotto.
Se il dottore Scaffidi ha voglia e coraggio di fare la rivoluzione noi lo seguiremo e lo sosterremo, altrimenti se ritiene che non ci siano i presupposti e le condizioni, lo denunci subito e per il bene della collettività si individui un nuovo percorso.
L’Amministrazione comunale si costituirà parte civile in questo processo giudiziario, per l’ennesimo danno subito da tutta la comunità.
Locri, 25/03/2021
Ufficio Stampa
Città di Locri