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xxxxxx ATTENTIONE VISUALS COVERAGE OF SCENES OF DEATH OR INJURY  xxxXXXXFoto Francesco Arena/LaPresseCronaca 30 10 2016 San Lorenzo del Vallo - CosenzaCalabria, due donne uccise da colpi alle spalle in un cimitero nel CosentinoNella Foto corpo a terra inl cimitero

Due donne, madre e figlia, sono state uccise stamani a colpi d’arma da fuoco vicino al cimitero di San Lorenzo del Vallo, nel cosentino. Essa Costabile, di 77 anni, e Ida Attanasio (52), sono, rispettivamente, la mamma e la sorella di Francesco Attanasio, arrestato nel maggio scorso per l’omicidio di Damiano Galizia, il cui cadavere era stato trovato in un appartamento a Rende. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che conducono le indagini, e la polizia.

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Le due donne, secondo le prime indicazioni, sarebbe state raggiunte dai proiettili alle spalle. Le indagini sono condotte dai carabinieri della Compagnia di San marco Argentano e da quelli del reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza. Sul posto anche personale della squadra mobile cosentina. Francesco Attanasio, figlio e fratello delle due vittime di stamani, era stato arrestato il 2 maggio scorso dalla squadra mobile di Cosenza per l’omicidio di Damiano Galizia, di 31 anni. L’uomo aveva confessato riferendo che all’origine del gesto c’era un debito che Attanasio aveva nei confronti di Galizia e di cui quest’ultimo chiedeva da tempo il saldo. Il delitto di Galizia sarebbe avvenuto al termine di una lite. Al momento, gli investigatori che indagano sul duplice omicidio di stamani non escludono alcuna ipotesi, anche se accertamenti sono in corso per verificare se vi sia un collegamento con quanto avvenuto sei mesi fa.

San Lorenzo del Vallo, paese ad una sessantina di chilometri a nord di Cosenza, dove stamani sono state uccisa madre e figlia, è stato teatro, nel 2011 di un altro duplice omicidio di donne. La sera del 16 febbraio 2011 vennero trucidate nella loro abitazione Rosellina Indrieri, 45 anni, e la figlia Barbara (26). Rimase ferito il figlio e fratello delle vittime Silos De Marco mentre il capofamiglia, Gaetano De Marco, si salvò perché stava dormendo in un’altra stanza ed i killer non si accorsero di lui. L’uomo, comunque, fu ucciso in un agguato il 7 aprile successivo mentre viaggiava in auto. In quel caso, secondo quanto accertato successivamente dall’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro che portò all’arresto dei due presunti sicari, si trattò di un’azione di morte di ‘ndrangheta ed in particolare per una vendetta trasversale. Gaetano De Marco, infatti, era fratello di Aldo, un commerciante che il 17 gennaio 2011, al termine di una lite per un parcheggio, uccise Domenico Presta, figlio del boss Franco Presta, all’epoca latitante. La famiglia di Aldo De Marco fu trasferita, ma la vendetta colpì i suoi congiunti. Perché, è la convinzione degli inquirenti, la strage fu ordinata per vendetta da Franco Presta, ritenuto un killer sanguinario. Presta è stato poi arrestato dalla squadra mobile di Cosenza nell’aprile 2012 dopo 5 anni di latitanza. Nei suoi confronti, comunque, non sono stati addottati provvedimenti giudiziari in quella che fu definita “la strage di San Lorenzo”. A far propendere gli inquirenti per questa ipotesi anche alcuni particolari, a cominciare dalla data scelta per l’irruzione a casa di Gaetano De Marco: il trigesimo della morte di Presta. Ed anche la barbarie con cui fu messa in atto l’irruzione indica la stessa pista. Barbara fu raggiunta da un colpo alla schiena mentre tentava una fuga disperata dal balcone ed il suo corpo rimase

penzolante dalla ringhiera.

 

FOTO FRANCESCO ARENA/LA PRESS /  FONTE ANSA

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