Mar. Lug 16th, 2024

I dubbi degli amici sulle ultime ore di vita del ragazzo morto nel rogo della tendopoli. «Era minorenne, perché era fuori dal centro?». Il fratello: «In Italia per studiare, e adesso non c’è più»

Continua dopo la pubblicità...


futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Quando nella baraccopoli di San Ferdinando torna la calma, il silenzio e l’angoscia per la morte di Suruwa Jaiteh, il giovane morto nel rogo che ha funestato la notte tra sabato e domenica, sono attraversati da un dubbio. E cioè che l’incendio in cui è morto il giovane possa non essere stato accidentale. Sono ipotesi rilanciate dall’agenzia Ansa e che attendono conferme investigative. Teorie basate sulle testimonianze degli amici del giovane: «Ieri sera – raccontano due di loro – due persone che vivono nel campo sono venute a cercarlo. Quando è stato chiesto loro perché, hanno risposto: “Niente, niente”, e se ne sono andati. Poco dopo è scoppiato l’incendio». Questi dubbi i migranti hanno intenzione di manifestarli anche alle forze dell’ordine. «Adesso andiamo a parlare con la polizia» dicono, e se ne vanno. 
Non sono gli unici interrogativi che si sollevano alla fine di una giornata mesta. Altri dubbi vengono sollevati sull’età del giovane: «Suruwa era minorenne, perché era fuori dal centro?». A chiederselo ed a chiederlo ai cronisti sono ancora alcuni amici del gambiano. Parlando fuori dalla struttura, gli amici della vittima sostengono che il ragazzo avrebbe compiuto 18 anni solo nel gennaio prossimo. Secondo quanto risulta agli investigatori, il giovane era stato ospite del centro Sprar di Gioiosa Ionica fino a venerdì scorso. Poi se n’era andato volontariamente.
L’inchiesta aperta dalla Procura di Palmi è chiamata a destreggiarsi tra i quesiti. Di certo c’è solo quello che, con occhi gonfi e arrossati, dice Soumbu, il fratello di Suruwa: «Era venuto in Italia un anno fa. La sua ambizione era studiare. E adesso non c’è più».

Print Friendly, PDF & Email