Lun. Ott 28th, 2024

A Reggio Calabria la convention del centrodestra calabrese: tra risultati concreti e attese ancora aperte per il futuro della regione

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A due anni dall’insediamento del governo Meloni, il centrodestra calabrese si riunisce oggi a Reggio Calabria per riflettere su quanto realizzato e sulle prospettive ancora da concretizzare. Con una sola rappresentanza al governo nazionale, quella della sottosegretaria Wanda Ferro, la Calabria ha vissuto un rapporto stretto e intenso con l’esecutivo, condividendo alcuni importanti successi e affrontando, al contempo, sfide ancora irrisolte.

L’evento di oggi rappresenta un’occasione per fare il punto sugli interventi avviati a livello regionale, come il Consiglio dei ministri straordinario a Cutro e il G7 del Commercio estero a Villa San Giovanni, che hanno portato l’attenzione nazionale e internazionale su problematiche locali ma strategiche per tutto il Paese. Tra i segnali positivi, la firma dell’Accordo di coesione a Gioia Tauro tra la presidente Meloni e il governatore Occhiuto, che ha stanziato oltre 3 miliardi per lo sviluppo della regione, e l’approvazione della ZES Unica per il Mezzogiorno. Tuttavia, restano numerose preoccupazioni su settori chiave come sanità, infrastrutture e lavoro.

In ambito sanitario, il tema del commissariamento e del reclutamento di personale sanitario sono al centro dell’agenda regionale. Occhiuto ha annunciato che intende chiedere la fine della gestione commissariale, a condizione di garantire conti in ordine e servizi adeguati. Infrastrutture strategiche, come la Statale 106, l’Alta Velocità e il Ponte sullo Stretto, sono sulla carta ma necessitano di attuazioni concrete che possano dissipare dubbi e incertezze. La bonifica ambientale di Crotone e il progetto del rigassificatore di Gioia Tauro sono ancora in attesa di decisioni definitive che possano tradurre le intenzioni in azioni efficaci e durature.

L’autonomia differenziata rappresenta infine un tema delicato per la Calabria: la proposta di legge, promossa dalla Lega, ha suscitato riserve anche all’interno del centrodestra calabrese, con il presidente Occhiuto che continua a chiedere garanzie per i livelli essenziali di prestazione (LEP) e per l’uniformità dei diritti da nord a sud.

Mentre il governo Meloni celebra i suoi 24 mesi, il dibattito rimane aperto tra successi conseguiti e speranze in attesa di realizzazione, con la Calabria che si interroga sul proprio futuro e sull’impegno effettivo dello Stato per affrontare le sfide sociali ed economiche della regione.