Mer. Nov 6th, 2024

Riportiamo, quì di seguito, integralmente, una nota dell’avvocato cauloniese Stefano Amato (nella foto di copertina).

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A partire da metà aprile molti cittadini di Caulonia hanno ricevuto una comunicazione da parte della Sogert S.p.A. contenente il seguente testo:

“Gentile contribuente con la presente Vi informiamo che presso la SOGERT CAULONIA è giacente documentazione di sua pertinenza da ritirare”

In moltissimi si sono recati all’ufficio della Sogert a ritirare la suddetta documentazione, creando, tra l’altro in questo periodo non proprio idoneo, degli assembramenti davanti alla sede preposta al rilascio di tale documentazione.

Una volta ritirato l’incartamento,alcuni utenti si sono rivolti al sottoscritto per verificarne la legittimità del contenuto.

Ebbene, si trattava di avvisi di accertamenti concernenti la Tasi 2015, la Tari 2015 e l’Imu 2015.

La prima cosa che è balzata agli occhi è stata la modalità stessa della notifica, tramite avviso di recarsi pressol’ufficio a ritirare la documentazione e non con notifica diretta degli avvisi di accertamento.

Incuriosito da tale stranomodus operandi ho iniziato ad analizzare la documentazione ricevuta.

La primissima cosa che ho notato è che, sia l’avviso di giacenza, sia gli avvisi di accertamento consegnati, erano inseriti in una busta con una sigla di una società postale privata avente la propria sede operativa nel napoletano,  proprio in  prossimità della sede legale della Sogert S.p.A.

Andando sul sito di tale società ho inserito i codici delle raccomandate (che si trovano sotto il codice a barre)scoprendo un dato alquanto curioso: gli avvisi di accertamento ritirati alla sede della Sogert risulterebbero in realtà notificati ai cittadini di Caulonia in data 9 e 10 marzo 2021, ma non consegnati per assenza dei destinatari.

In altre parole, almeno nei numerosi casi da me scrutinati, risulterebbe che una buona fetta dei cittadini cauloniesi, nei giorni 9 e 10 marzo 2021 si fosse trasferita altrove, rendendosi così irreperibile.

Azzardo che uno dei motivi dell’utilizzo di questo “sbrigativo” metodo di notifica degli accertamentisia in realtà dovuto al fatto che l’ente era già decaduto dal poter notificare gli accertamenti.

Sia l’avviso Tari che Tasi che Imu 2015, infatti, dovevano per legge essere notificatidal Comune di Caulonia entro il 31 dicembre 2020, ovvero entro il quinto anno successivo a quello in cui il tributo doveva essere pagato, grazie alle sospensioni dovute alla pandemia, entro il 26 marzo 2021 (ma sulla possibilità degli enti locali di usufruire della suddetta sospensione vi sono forti dubbi).

Con l’inter normale di notifica, il Comune sarebbe probabilmente decaduto dal potere di effettuare tali accertamenti.

Poiché allo stato i miei sono soltanto interrogativi, seppur poggianti su solide basi, invito i cittadini a recarsi dai propri legali o commercialisti di fiducia al fine di verificare se anche i loro accertamenti risultano non consegnati per “irreperibilità” nei giorni 9 e 10 marzo 2021.

Invito altresì l’Amministrazione comunale a voler dare immediate delucidazioni sul punto.

Se è vero che le tasse devono essere pagate da tutti, allo stesso tempo il metodo di recupero delle somme deve essere ossequioso delle leggi vigenti.

Il rischio, infatti,è che aumenti a dismisura il contenzioso e l’Ente oltre al danno di non incassare le somme dei tributi potrebbe subire la beffa di spendere dei soldi per la costituzione nei giudizi nonché per le future spese legali derivanti da una Sentenza di Condanna.