Gio. Ago 15th, 2024

Accolto il ricorsodegli avvocatiLurasco e Gerace

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La Cassazione ha rinviato per un nuovo giudizio al Tribunale di Locri la richiesta di continuato avanzata, in favore del 31enne Pasquale Agostino, dagli avvocati Davide Lurasco e Armando Gerace. Gli “ermellini” della prima sezione penale hanno accolto il ricorso evidenziando che «il giudice dell’esecuzione ha, in premessa, escluso dalla sua cognizione i reati già unificati in executivis dalle ordinanze emesse dal Tribunale di La Spezia e da quello Pistoia, pur dando atto che si trattava di violazioni anche esse oggetto dell’istanza di riconoscimento del vincolo della continuazione avanzata dall’odierno ricorrente. Detta limitazione – scrivono i magistrati romani – si pone in stridente contrasto con la disciplina dettata dall’articolo 671 del Codice di procedura penale che consente, in sede esecutiva, lo scioglimento di pregresse unificazioni e la loro ricomposizione in un nuovo reato continuato per inserire ulteriori violazioni avvinte dal medesimo disegno criminoso, con conseguente rideterminazione della pena unica complessiva, ove sia necessario procedere alla individuazione di una diversa violazione più grave così come prospettato dal ricorrente, nel caso in esame, con specifico riferimento al reato di cui all’art. 73 d.P.R. n. 309 del 1990, in ordine al quale il giudice della cognizione aveva irrogato una pena più grave rispetto a quella individuata come pena base nel provvedimento impugnato». È stata ritenuta fondata anche la doglianza relativa alla «carenza di motivazione sulla quantificazione dei singoli aumenti per i reati satellite separatamente giudicati», in quanto «non si è uniformato al principio più volte espresso dalla giurisprudenza di legittimità secondo cui è necessario dare conto, con adeguata motivazione, dei singoli aumenti per i reati satellite, qualora essi risultino significativi rispetto a quelli riconosciuti in sede di cognizione». Da qui il rinvio per un nuovo esame della richiesta «in conformità ai rilievi e ai principi di diritto qui affermati».

r.m. – gazzetta del sud

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