Sab. Ago 17th, 2024
Volante polizia di Stato

Vittima si era appartata con l’amante,presunto boss ‘ndrangheta

  • Sono definitive le condanne per l’omicidio di Fortunata
    Fortugno, avvenuto il 16 marzo 2018 nella periferia nord di Reggio Calabria, vicino al torrente Gallico
    dove la donna si era appartata con l’amante Demetrio Lo Giudice, ritenuto dalla Dda un esponente di
    spicco della cosca Tegano.
    La Cassazione ha confermato la sentenza emessa nel novembre 2021 dalla Corte d’Appello di Reggio
    Calabria che aveva condannato Paolo Chindemi a 18 anni di carcere per l’omicidio e per associazione
    mafiosa.
    Solo di quest’ultimo reato rispondevano gli altri tre imputati: Ettore Corrado Bilardi (14 anni e 8 mesi di
    reclusione), Santo Pellegrino (11 anni e 8 mesi) e Pietro Pellicanò (12 anni e 8 mesi). Anche per loro la
    Suprema Corte ha confermato la sentenza di secondo grado rigettando i ricorsi presentati dagli avvocati.
    Chindemi e gli altri imputati, inoltre, sono stati condannati al pagamento delle spese processuali
    sostenute dai familiari di Fortunata Fortugno e dallo stesso Demetrio Lo Giudice che si sono costituiti
    parte civile.
    Era già definitiva, invece, la condanna a 7 anni di carcere inflitta al collaboratore di giustizia Mario
    Chindemi che ai pm della Dda di Reggio Calabria aveva spiegato che l’obiettivo dell’agguato era quello di
    rubare l’auto di Lo Giudice che poi sarebbe servita per altre azioni criminali. In sostanza, stando alla
    ricostruzione della Procura, la donna è stata colpita alla testa con un colpo di pistola sparato da un uomo
    che ha tentato di uccidere anche Demetrio Lo Giudice il quale, nonostante sia stato ferito a un braccio, è
    riuscito a mettere in moto il Suv raggiungendo l’ospedale dove Fortunata Fortugno poi è morta.
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