Sostenere le famiglie con il rimborso delle rette versate agli asili nido e alle scuole dell’infanzia e di ogni ordine e grado che hanno sospeso la loro attività a causa del coronavirus. E’ l’obiettivo di un ordine del giorno presentato dai deputati di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, Paola Frassinetti e Carmela Bucalo, accolto dal governo nell’ambito della discussione fiume sul decreto Scuola, dopo che la decisione di porre la questione di fiducia alla Camera ha fatto decadere tutti gli emendamenti. Con l’accoglimento dell’ordine del giorno il governo si è impegnato a valutare il rimborso integrale di quanto versato agli asili nido e alle scuole dell’infanzia statali comunali e paritarie. Per le famiglie che hanno un indicatore economico Isee fino a 30 mila euro il governo dovrà valutare il rimborso integrale di quanto versato alle scuole di ogni ordine e grado statali, comunali e paritarie e il rimborso fino a 500 euro mensili per gli asili nido e scuole dell’infanzia private e fino a 300 euro per le suole di ogni ordine e grado private. “Con l’approvazione di questo e degli altri ordini del giorno – spiegano i deputato di Fratelli d’Italia – dimostriamo di avere posto all’attenzione del governo proposte serie e concrete, frutto di studio dei problemi e di capacità di ascolto dei diversi portatori d’interesse, anche di fronte ad un atteggiamento di totale chiusura del ministro Azzolina”.
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“Con il decreto scuola – proseguono Wanda Ferro, Paola Frassinetti e Carmela Bucalo – il governo ha perso un’altra occasione per dimostrare coraggio e reale volontà di cambiamento. Il decreto Scuola ignora completamente il personale Ata, i DSGA facenti funzione, I tanti insegnanti di religione cattolica in attesa di stabilizzazione, ma soprattutto ignora le scuole pubbliche paritarie, che sono un pilastro fondamentale del nostro sistema dell’istruzione e garantiscono il diritto costituzionale alla libertà educativa. Abbiamo fatto una battaglia affinché pc e tablet necessari per la didattica a distanza vengano forniti dalla scuola. Abbiamo ribadito la contrarietà ad un concorso straordinario da svolgersi a settembre, quindi proprio all’inizio dell’anno scolastico, mentre aspettano la stabilizzazione 170 mila precari da tanti anni garantiscono i servizi educativi. Abbiamo chiesto inoltre di sbloccare i concorsi con l’ammissione dei ricorrenti, una sanatoria per il concorso docenti suppletiva 2016, soluzioni per gli insegnanti di religione e i docenti Afam, e ancora l’abolizione delle classi pollaio, un piano straordinario di investimenti da un miliardo e mezzo per la messa in sicurezza delle scuole, ma anche l’importante necessità di garantire uno scudo penale per i dirigenti scolastici nel caso di contagi nelle loro scuole nonostante il rispetto di tutte le norme sanitarie. Confidiamo che il governo rispetti gli impegni assunti con l’approvazione dei nostri ordini del giorno che hanno avuto l’obiettivo di assicurare la qualità e l’efficienza del sistema dell’istruzione e garantire al futuro dei nostri ragazzi una effettiva competitività sul piano delle competenze”.