Gio. Ago 1st, 2024

Nel Consiglio comunale del 30 luglio 2024 si è discusso, tra l’altro, della salvaguardia degli equilibri di bilancio e dell’assestamento generale del Comune di Bovalino per l’esercizio 2024. A tale riguardo, sentiamo il dovere di informare i cittadini sulle gravi criticità emerse.

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Nella Relazione del Revisore dei conti, allegata agli atti del Consiglio comunale per farne parte integrante, è stato attestato che tutti i Responsabili delle UU.OO. hanno certificato l’assenza di debiti fuori bilancio, come confermato anche dal Responsabile del Servizio Finanziario. È stata inoltre attestata l’assenza di situazioni atte a pregiudicare gli equilibri di bilancio e quindi una sostanziale situazione di equilibrio economico-finanziario, sia per la gestione di cassa che per quella di competenza.

Dopo aver letto tutti gli atti allegati, in una dettagliata relazione abbiamo evidenziato tutte le criticità e le contraddizioni che determinano una condizione diametralmente opposta rispetto a quella rappresentata.

A partire dall’attestazione della Responsabile dell’U.O. Amministrativa, che contraddice quanto contenuto nella relazione del Revisore in merito all’assenza di debiti fuori bilancio da riconoscere di competenza dell’U.O. Amministrativa. La Dott.ssa Varbaro infatti attesta preliminarmente che “…da una ricognizione effettuata presso l’Ufficio Contenzioso, sono state riscontrate alcune posizioni debitorie, il cui importo è in fase di esatta quantificazione, quali debiti fuori bilancio riconoscibili ai sensi dell’art. 194 co. 1, lett. a) del T.U.EE.LL. – D.Lgs. 267/2000 derivanti da Sentenze notificate presso l’Ente. Tali posizioni debitorie si riferiscono, prevalentemente, a condanne per il pagamento delle spese legali”.

Ma soprattutto evidenzia che “…è in corso l’istruttoria per verificare la sussistenza dei requisiti di riconoscibilità di alcune posizioni debitorie, che riguardano le spese di fornitura gas per riscaldamento di edifici scolastici ed in particolare una diffida di pagamento relativa a fatture di Enel Energia SPA per un importo di € 58.959,03 oltre IVA (è in corso una verifica contabile relativa alla nota prot. N. 11583 del 02/07/2024)”.

Una problematica già nota, sollevata in passato dal nostro gruppo consiliare anche per quanto riguarda i debiti per la fornitura di energia elettrica ed estesa recentemente anche ai debiti relativi alle spese telefoniche. Alla luce di quanto emerso dall’esame degli atti del Consiglio comunale, è del tutto evidente la presenza di numerose posizioni debitorie che necessitano di una approfondita verifica, che nei prossimi giorni chiederemo agli organi competenti, e che fanno seguito al riconoscimento già avvenuto di oltre 400 mila euro di debiti fuori bilancio relativi alla fornitura di energia elettrica, per i quali abbiamo da tempo richiesto documentazione che non ci è stata mai fornita. Nel frattempo abbiamo registrato ulteriori pignoramenti e transazioni, riconosciuti e pagati come passività pregresse invece che come debiti fuori bilancio, al fine di non farli transitare in Consiglio comunale e certificare le fantasiose acrobazie contabili di questa Amministrazione, che ha sostenuto proprio in Consiglio comunale che non pagare i fornitori e fare poi le transazioni non è una violazione dei più elementari principi contabili, ma costituisce una “buona pratica” di sana gestione dell’Ente, perché ci fa risparmiare. Una teoria alquanto bizzarra se si considera la consistente e pericolosa mole di nuovi debiti che sta invece emergendo. Ma questa, del resto, è l’Amministrazione che non lascia debiti alle generazioni future, come ci è stato sempre detto. Se al loro posto oggi ci fosse stata un’altra Amministrazione, cosa avrebbe ereditato da quella targata Agave? Semplicemente debiti da pagare, come quelli contestati alle precedenti amministrazioni.

Chi conosce la contabilità pubblica sa benissimo che la spesa per le utenze a rete va necessariamente stimata nei rispettivi Bilanci di Previsione, cercando di evitare sottovalutazioni e rispettando i principi contabili, secondo una scrupolosa analisi e un corretto parametro di riferimento, che la Corte dei Conti individua nella spesa complessivamente sostenuta per l’acquisizione del medesimo bene o servizio nell’anno o nel triennio precedente.

Per verificare ciò, abbiamo acquisito dall’ufficio ragioneria del Comune di Bovalino i dati storici delle previsioni di Bilancio degli ultimi anni e dall’esame degli stessi è emerso chiaramente che i capitoli sono stati sottostimati, determinando una conseguente insufficiente capienza e l’impossibilità di pagare, generando consistenti debiti fuori bilancio, che dovevano transitare dal Consiglio comunale, attraverso la procedura di riconoscimento del debito fuori bilancio in base all’articolo 194 del TUEL e non pagate con disponibilità di Bilancio degli esercizi successivi, comportamento stigmatizzato dalla Corte dei Conti.

Abbiamo accertato che la transazione delle spese telefoniche relative agli anni 2020 e 2021 è stata invece impegnata e pagata sul capitolo 9341, relativo alle Entrate da OSL per Pagamento Fornitori istituito nel 2023, dopo la chiusura del dissesto e quindi in un esercizio successivo, rendendo pertanto il pagamento illegittimo ed elusivo delle norme in materia di debiti fuori bilancio.

È del tutto evidente che una tale complessa situazione determina inevitabili implicazioni sia per la salvaguardia degli equilibri di Bilancio del Comune di Bovalino, ma anche per il rispetto dei parametri obiettivi ai fini dell’accertamento della condizione di ente strutturalmente deficitario, considerato che, come già rilevato in passato, l’indicatore dei debiti in corso di riconoscimento più i debiti riconosciuti e in corso di finanziamento, attestato più volte come positivo, in realtà diventerebbe negativo, determinando una condizione di Ente strutturalmente deficitario.

Di tutto questo non abbiamo trovato alcuna traccia né nella relazione del Revisore, né del Responsabile dell’U.O. Economico Finanziaria, né tantomeno dell’Assessore al Bilancio, ed a nostro avviso è molto grave.

Ma ancor più grave è una ulteriore criticità riscontrata, in questo caso evidenziata come rilievo da parte del Revisore. Ci riferiamo al deficit di liquidità conseguente alle basse percentuali di riscossione, anche queste più volte evidenziate nelle nostre relazioni a fronte delle fantasiose previsioni contenute nei DUP degli anni precedenti. Il Revisore infatti nella sua relazione scrive addirittura che: “…gli incassi previsti entro la fine dell’esercizio non consentono di far fronte ai pagamenti delle obbligazioni contratte nei termini previsti dal D. Lgs. n. 231/2002 e l’ente deve bloccare i pagamenti”, suggerendo come conseguente e necessaria misura correttiva quella di “…adottare misure valide atte ad aumentare la percentuale di riscossione delle entrate proprie, sia in conto competenza che in conto residui”.

Alla luce di tutte queste criticità ci domandiamo come sia possibile alzare la mano e votare con tranquillità, come fatto dalla maggioranza, una salvaguardia degli equilibri di Bilancio che si regge sull’incertezza assoluta, attestata anche dalla relazione di un Responsabile di U.O. e con gravi rilievi da parte del Revisore, senza avere una piena conoscenza dei fatti che potrebbero generare gravi situazioni di squilibrio e senza correre il rischio di pericolose conseguenze.

Noi non ci renderemo corresponsabili di tutto questo, che suona come l’anticamera di un possibile, nuovo e stavolta sì, reale dissesto! Abbiamo denunciato quanto fin qui rappresentato in Consiglio comunale, preannunciando tutte le azioni necessarie a tutela dell’Ente.

Dopo il voto negativo siamo stati costretti ad abbandonare nostro malgrado i lavori del Consiglio comunale, in segno di protesta contro la gestione ostruzionistica messa in campo da questa Amministrazione comunale e dal Presidente del Consiglio comunale considerato che, a causa della mancata concertazione e programmazione dei lavori consiliari, divenuta oramai una prassi, il nostro Capogruppo non ha potuto partecipare a questa importante seduta del Consiglio comunale, a causa di una convocazione effettuata in violazione delle norme che tutelano e garantiscono i diritti dei Consiglieri lavoratori.

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