Ven. Nov 22nd, 2024

Una manifestazione alla quale saremo presenti per ribadire, come gruppo Pd in Consiglio e del partito regionale, la richiesta al Presidente Occhiuto di valutare l’opportunità di revocare dopo le necessarie verifiche e valutazioni il decreto autorizzativo

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«E’ davvero paradossale che proprio lo stesso giorno e stessa ora della manifestazione promossa per chiedere la chiusura della discarica di Scala Coeli la giunta regionale e il dipartimento interessato abbia convocato un tavolo tecnico dopo due settimane del verificarsi dello sversamento del percolato nel fiume Nica. Una manifestazione alla quale saremo presenti per ribadire, come gruppo Pd in Consiglio e del partito regionale, la richiesta al Presidente Occhiuto di valutare l’opportunità di revocare dopo le necessarie verifiche e valutazioni il decreto autorizzativo. Perdere altro tempo significa soltanto non comprendere i danni incalcolabili provocati al tessuto socio-economico del territorio: qui è in gioco la salute delle persone e dell’ambiente nel quale vivono».
È quanto dichiarano il capogruppo del Pd a palazzo Campanella Mimmo Bevacqua e del vicepresidente dell’Assemblea Franco Iaccucci che proseguono: «Non è nostra intenzione limitarci alla sterile polemica di parte, ma i pareri degli esperti emersi in questi giorni impongono la messa in atto di un necessario principio di precauzione. Per accertare le responsabilità ci affidiamo gali organi preposti che chiariranno ogni passaggio e autorizzazione concesse. Così come siamo certi che saranno adeguatamente vagliate le ripetute segnalazioni che denunciavano la presenza di rifiuti sommersi dall’acqua e di buchi nella recinzione dell’impianto».
«Sono anni – concludono Bevacqua e Iacucci – che proponiamo una impiantistica plurale: una serie di mini impianti per il trattamento e lo smaltimento concepiti ciascuno per servire le necessità di aree comprendenti bacini con una utenza opportunamente limitata. E, prima di tutto, studi specifici e tarati sui singoli territori. Ora si pensi a mettere in sicurezza, a limitare i danni, a risarcire agricoltori e allevatori e ad evitare una ancor più grave tragedia sanitaria e ambientale. Ma, contemporaneamente, si avvii un confronto serio sull’opportunità di riflettere e eventualmente legiferare sui mini impianti attraverso un confronto largo e partecipato. Come Pd ci siamo e siamo pronti alla discussione».