Mar. Lug 16th, 2024

“Esiste un problema serio di natura sociale e economica per quanto riguarda l’assegno unico. In nuclei familiari in cui risiedono persone diversamente abili l’assegno non viene pagato poiché all’interno della legge non è specificato un limite massimo di età”. E’ quanto segnala, in una nota, Andrea Doria, vicepresidente dell’Associazione diritti degli anziani e portatori di disabilità(Ada) di Cirò Marina e dell’Alto Crotonese. “Infatti il Disegno di legge n. 230/2021 prevede, all’art. 4, comma 6 – prosegue Doria – che ‘per ciascun figlio con disabilità (di grado almeno medio) a carico di età pari o superiore a 21 anni è previsto un assegno dell’importo pari a 85 euro mensili. Tale importo spetta in misura piena per un Isee pari o inferiore a 15.000 euro. Per livelli di Isee superiori, esso si riduce gradualmente secondo gli importi indicati nella tabella 1 fino a raggiungere un valore pari a 25 euro in corrispondenza di un Isee pari o superiore a 40.000 euro. Dov’è allora il problema? Che non è stato indicato un limite massimo di età e ciò ha determinato la mancata erogazione dell’assegno”. “Si stima che in tutta Italia – sostiene ancora Doria – ci siano circa 100.000 famiglie in questa situazione. Come da statuto, è un nostro dovere tutelare i diritti degli anziani e dei diversamente abili, per questo nei prossimi giorni porremo in essere tutte le iniziative di interlocuzione associativa e governativa per una rapida risoluzione di un problema che priva di una risorsa importante nuclei familiari che già versano in condizione di grande disagio”.

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