L’associazione Siderno 2030 lancia un accorato appello ai cittadini, invitandoli a riflettere sul ruolo di ciascuno nella protezione del territorio. “Difendiamo ciò che abbiamo” è il messaggio che spinge a guardare con attenzione e consapevolezza alla nostra costa, uno spazio prezioso che ogni giorno arricchisce la vita dei sidernesi e non solo. La costa di Siderno non è solo un luogo dove si celebrano le estati, ma un simbolo di bellezza, fonte di momenti felici e, per alcuni, di reddito. È un bene comune di grande valore ambientale che richiede rispetto e cura costanti.
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Siderno 2030 sottolinea come sia fondamentale che ognuno faccia la sua parte, contribuendo con piccoli gesti e comportamenti responsabili a preservare l’equilibrio di una zona fragile, minacciata da rischi ambientali sempre più evidenti. Mentre alcuni cittadini, con grande senso civico, si impegnano a mantenere la spiaggia pulita e a rimuovere i rifiuti lasciati sul litorale, dall’altro lato si assiste a interventi che suscitano sconcerto e preoccupazione. Tra la casa di riposo Sant’Antonio e l’ex stabilimento Matarazzi, infatti, è stato autorizzato l’uso della spiaggia per attività di motocross, con movimentazione meccanica della sabbia per creare piste ad hoc.
Tali interventi, secondo gli esperti, rischiano di compromettere seriamente l’ecosistema della zona. La spiaggia di Siderno è infatti habitat di una biodiversità rara e importante, in particolare per la tartaruga marina Caretta Caretta, specie protetta che sceglie proprio questo tratto di costa per nidificare. L’uso di mezzi meccanici, spiegano i tecnici del settore, provoca uno sconvolgimento nella distribuzione dei sedimenti e altera la porosità del terreno sabbioso, elementi vitali per la fauna e la flora locali, già messe a dura prova dai cambiamenti ambientali.
Siderno 2030 non si oppone agli eventi pubblici di richiamo, consapevole dell’impatto positivo che questi possono avere per la comunità dal punto di vista economico e sociale. Tuttavia, rimane stupita e amareggiata di fronte alla decisione dell’amministrazione comunale, che si era presentata in campagna elettorale come forza ambientalista, di autorizzare manifestazioni con un impatto così invasivo, senza aver preso in considerazione spazi più idonei e meno fragili. Siderno non ha bisogno di scelte che compromettano il suo ambiente, ma di persone che sappiano promuovere un cambiamento positivo, agendo con onestà e responsabilità.
L’appello di Siderno 2030 è chiaro: “Difendiamo ciò che abbiamo”, e invita tutta la cittadinanza a unirsi in questa missione. Preservare il nostro arenile è un dovere condiviso che richiede impegno e una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, affinché si possa continuare a godere, responsabilmente, della bellezza del nostro territorio.