Comincio oggi la mia esperienza di direttore editoriale di Tele Mia.it.
Incarico che comprende un’attività di commento nel tg e un programma settimanale.
Arrivo da una grande delusione, quindi questo incarico lo vivo con l’impegno di fare sempre meglio.
Impegno condiviso dalla governance di questa emittente.
Ed entriamo già nel vivo della nostra rubrica.
Ieri undicesimo anniversario dal vile assassinio di Francesco Fortugno. Il vice presidente del consiglio regionale della Calabria fu ucciso a palazzo Nieddu del Rio, luogo diventato simbolo per il centro sinistra, che proprio per il 16 ottobre 2005 organizzò in tutta Italia le primarie per scegliere il candidato al governo nazionale.
La morte violenta di Fortugno fu sconvolgente. Per la sua famiglia prima di tutto, per la Calabria e per la politica. Allo shock tremendo seguì una reazione civica forte, che fece sperare. I ragazzi di Locri, quelli del lenzuolo bianco comparso il 17 in piazza Tribunale, oggi piazza Fortugno, diventarono emblema della speranza.
Undici anni sono passati. I familiari del leader politico continuano, meritoriamente ed eroicamente, a profondere impegno per una societa’ migliore, stimolando idee e sostenendo progetti importanti.
Cinque persone sono state definitivamente condannate per quell’omicidio.
La politica, dopo l’immobilismo, ha ripreso le sue dinamiche, sempre strane in verità. E la Calabria resta sempre più povera ed emarginata.
Purtroppo sì constata che nulla è cambiato.
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