Dom. Ago 25th, 2024

Tutti di opposizione i consiglieri regionali che sono intervenuti al dibattito sulla relazione dell’assessore regionale Marcello Minenna dedicata allo stato di attuazione della programmazione europea 2014/2020. Ha aperto l’elenco degli interventi il consigliere Ernesto Alecci (Pd) che si è chesto “quali sono stati e saranno gli effetti che questa spesa determinerà sui territori, dove restano alti e drammaticamente preoccupanti gli indicatori economici della Calabria non è crescita da nessun punto di vista”. Davide Tavernise (M5S) ha ricordato la promessa del presidente Occhiuto in campagna elettorale “augurandosi di lasciare tra 5 anni, una Calabria che l’Italia non si aspetta. Mi aspettavo molto di più – ha detto Tavernise – perché la Calabria continua a restare ultima nella classifica tra le venti Regioni italiane e forse è il caso di capire qual è il problema che impedisce o rallenta la pubblicazione dei bandi”. Amalia Bruni (Pd) ha ripreso una delle considerazioni dell’assessore Marcello Minenna, “stiamo andando”, ricordando che fondi europei significa sviluppo di una Regione, nella quale, invece si registra l’ennesima mancata crescita. Da qui l’invito a chiedersi come invertire questo trend. “Non si tratta – ha precisato – di spendere soldi e dissolvere patrimoni, ma di mettere a frutto dei finanziamenti per fare in modo che le ricadute ci siano”.

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Raffaele Mammoliti (Pd) pur prendendo atto delle dinamiche attivate ha chiesto l’avvio di una riflessione “che consenta – ha sostenuto – alla Giunta regionale ed al Consiglio di ragionare sui dei cambiamenti proficui per l’utilizzo di queste risorse”. Antonio Lo Schiavo (Misto) ha esortato a dare un significato politico alla discussione. Ed ha espresso preoccupazione per i ritardi della vecchia programmazione “che potrebbero riguardare – ha detto – anche la nuova programmazione”. Ha chiuso gli interventi il capogruppo Pd Domenico Bevacqua. “Nella relazione dell’Assessore Minenna – ha sottolineato Bevacqua – viene fuori tutta la difficoltà nel giustificare i ritardi accumulati nella gestione di questi fondi”, ma ha riconosciuto all’attuale titolare della delega di essersi approcciato da poco nell’incarico, dopo un anno e mezzo in cui si sono succeduti nella responsabilità di questa materia, prima il presidente Roberto Occhiuto e dopo la vice presidente Giusy Princi. “Non possiamo che registrare il fallimento della governance sui fondi comunitari – ha affermato – che è un problema antico di questa Regione e non solo di oggi”.

Minuto silenzio per vittime Emilia Romagna

“Esprimo la solidarietà del Consiglio regionale della Calabria alle comunità dell’Emilia Romagna e delle Marche in sofferenza per i danni causati dalla drammatica alluvione. E, anche a nome della Calabria che noi rappresentiamo, rivolgo le più sincere condoglianze alle famiglie delle 14 persone che hanno perso la vita”. Lo ha detto il presidente dell’assemblea Filippo Mancuso durante la seduta del Consiglio regionale in corso a Reggio Calabria invitando “ad osservare per i morti di eventi climatici cosi disastrosi e per l’avvocato Giovanni Pellicanò, tragicamente coinvolto nel crollo di un albero a Reggio Calabria per la furia del maltempo, un minuto di silenzio”. “La Calabria conosce, purtroppo per esperienza diretta – ha aggiunto Mancuso – gli effetti di frane, smottamenti e allagamenti che in poche ore cancellano ingenti investimenti pubblici e privati e interi progetti di vita. Ma è proprio in circostanze cosi drammatiche che le Istituzioni di ogni livello, sono chiamate a mettere in campo azioni efficaci e investimenti massicci. Sia per fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico e del surriscaldamento globale, che stanno sconvolgendo gli equilibri naturali dando vita a fenomeni estremi come la siccità e l’alluvione, sia per fronteggiare le problematiche della vulnerabilità del territorio nazionale, dell’incuria e spesso dell’abuso delle risorse ambientali”.

“La comunità scientifica, ormai da tempo – sottolinea il presidente del Consiglio regionale calabrese – denuncia la recrudescenza dei cambiamenti climatici, per cui è auspicabile che all’ennesima tragedia che sottolinea la pericolosità del dissesto idrogeologico in tutta la Penisola, ricordo che il 93.9 per cento dei Comuni italiani sono a rischio frane, inondazioni ed erosione costiera, non subentri l’indifferenza e quasi la rimozione delle criticità.” Per Mancuso “è il momento di mettere in atto con determinazione le politiche della prevenzione e del contrasto al dissesto idrogeologico, della pianificazione ambientale che tenga conto della fragile morfologia del territorio, insieme ad una nuova etica dell’ambiente e ad una cultura del territorio ispirata alla tutela, rispetto e mitigazione degli impatti ambientali. Tutto ciò, per attivare tempestivamente provvedimenti mirati a mettere al riparo la vita delle persone e l’economia complessiva delle comunità”.

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