Sab. Ago 17th, 2024

Il racconto della figlia: «In paese va avanti così da mesi, è una vergogna»

Continua dopo la pubblicità...


CAMPAGNA-ANTINCENDIO-2024_6x3mt-4_page-0001
futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Rimane insaponata sotto la doccia e rischia di morire, ma non per un malore ma per l’improvvisa
mancanza d’acqua. Che a Montebello, ormai da mesi, è un problema sempre più serio. E per poco
non è stato causa, seppur indiretta, di una tragedia.
La signora Lia (nome di fantasia) ha 95 anni, e come ogni mattina, la figlia provvede alla sua igiene
personale mettendola seduta sullo sgabello nel box della doccia. La donna le insapona il corpo e le
lava i capelli ma quando cerca di risciacquarla, ecco la sorpresa: dal soffione non esce più acqua.
Non solo a lei, ovviamente, tutto il paese, come spesso accade, ne è all’improvviso sprovvisto. Così
corre in cucina per riscaldarne qualche litro in un pentolone. Neppure il tempo di accendere il fornello
ed ecco il dramma: un tonfo e una botta, e il silenzio. Tornata in bagno ha trovato la mamma adagiata
per terra con la testa accanto allo spigolo su cui ha battuto. Visibilmente stordita, non rispondeva, poi
è rivenuta, ed è scoppiata in un pianto di dolore. In casa la figlia di Lia è sola, e non sa cosa fare.
Grida ma nessuno ascolta. Provvede ad sollevare la mamma mentre con l’accappatoio asciuga il
sapone. La vecchietta piange e trema. «Non era freddo che sentiva, ha detto la figlia, il bagno era
caldissimo. Quella di mia mamma era paura – si sfoga – pensavo fosse morta. Vergogna, vergogna e
vergogna. Non posso dire altro».
Nel borgo l’acqua, da un periodo abbastanza lungo, spesso senza preavviso “scappa via”. Alcuni
giorni c’è, altri no. a volte arriva tardi al mattino e viene chiusa presto la sera. E in altri ancora manca
del tutto.
Un vero “terno al lotto” che però non sta bene ai cittadini. «Qui – dicono – si offende la dignità della
gente, e se telefoni al Comune non risponde nessuno o se capita ti dicono che sono sul posto e che
presto il problema si risolverà». D’estate è colpa del caldo, dei giardini e della falda che si abbassa;
d’inverno… non si sa. La colpa è di nessuno anzi è sempre di qualcuno. Così inizia lo scaricabarile: il
problema è della Sorical. No, del Comune. Forse è il tubo o forse è il motore. Una cosa è certa: il
servizio “fa acqua” da tutte le parti tranne che dai rubinetti, e non è pensabile che gli anziani che
vivono soli vengano abbandonati senza una goccia d’acqua.
«Loro – evidenzia la figlia dela signora Lia – hanno lavorato una vita per dare lustro a questo luogo,
hanno pagato e pagano le tasse ed oggi si ritrovano offese e mortificate, tanto da restare insaponate
sotto la doccia rischiando la vita. Questa è una vergogna!».
Difficile davvero darle torto.

fonte gazzetta del sud

Print Friendly, PDF & Email