Ven. Nov 22nd, 2024

Dal vangelo secondo Giovanni
Gv 3,7b-15

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In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito».
Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

Parola di Dio!

Il commento al Vangelo a cura di monsignor Piero Romeo, vicario generale della diocesi di Locri Gerace:

Dopo il gran giorno di Pasqua è iniziata la notte dell’attesa, che ci vuole introdurre nel più bello tra i desideri: quello di ricevere il dono dall’alto, lo Spirito Santo promesso dal Signore Gesù, la potenza d’amore capace di fare nuove tutte le cose con la sua azione trasformante. La figura di Nicodèmo ci prende per mano quasi accompagnando il nostro desiderio profondo dentro la possibilità di entrare nella pienezza di una vita completamente nuova, non perché liberata dalle sue imperfezioni, ma perché immersa nella luce della fedeltà di Dio. Il modo in cui Gesù sceglie di rispondere alla curiosità del fariseo che si avvicina a lui «di notte», quando le cose non sono ancora del tutto chiare. Nascere dallo Spirito, Si tratta di un dono grande e vivo, che implica la responsabilità di non poter più fondare le scelte sulla paura di perdere o di sbagliare qualcosa, ma sul desiderio di donare. Solo a partire da questa esperienza di libertà è possibile entrare nel respiro di una vita davvero eterna, in cui ci si lascia muovere dal vento imprevedibile dello Spirito, invisibile e invincibile potenza, di cui dobbiamo ignorare l’origine e la destinazione, ma di cui non possiamo trascurare l’impeto.