SIDERNO – Venerdi sera nei locali della biblioteca comunale di Ardore si è svolta la prima riunione del tavolo tecnico sulla depurazione, promotore il Sindaco Giuseppe Grenci, che ha voluto affrontare un argomento che forse non è mai stato abbastanza attenzionato dagli amministratori. Ai lavori hanno preso parte anche il sindaco di Benestare Rosario Rocca ed il tecnico comunale di Bovalino arch. Pelle, su incarico della terna commissariale, alcuni amministratori di maggioranza e minoranza del comune di Ardore oltre ad una folta delegazione dell’Osservatorio Ambientale Dirittto per la Vita nonchè dell’Osservatorio per la buona amministrazione di Bovalino. In apertura il Sindaco Grenci ha svolto una breve relazione con la disamina della problematica della mancata o difettosa depurazione che provoca gravi danni al territorio. A seguire è intervenuto l’Arch. Pelle che ha evidenziato lo stato dell’opera dei lavori per tamponare il problema dei reflui di Bovalino che allo stato finiscono in mare dall’alveo della fiumara Careri. Ha spiegato come verrà impiegato un finanziamento, purtroppo parcellizzato tra i comuni del consorzio del depuratore di Bianco, per cercare di ripristinare il flusso dei reflui verso il depuratore pur evidenziando che si tratta di una soluzione tampone e parziale. Il sindaco di Benestare Rosario Rocca ha ripercorso alcune tappe di quanto la sua amministrazione ha fatto per cercare di risolvere i problemi strutturali di un consorzio ” nato male e che di fatto è solo sulla carta ma che non opera come dovrebbe”. Ha persino ventilato l’ipotesi di riprendere i vecchi depuratori comunali che forse darebbero maggiore affidabilità dati i difetti anche di progettazione e realizzazione di quello consortile. Sul problema torrente Careri si sono susseguite le considerazioni dei membri dell’osservatorio di Bovalino che hanno chiesto all’arch. Pelle di farsi portatore delle lamentele sia sull’immobilismo che sull’inefficienza che hanno dimostrato i Commissari sul problema e di rappresentare che una soluzione d’emergenza potrebbe essere il lagunaggio dei reflui per salvare questo scorcio di stagione balneare. Il presidente dell’Osservatorio Ambientale Diritto per la Vita, Arturo Rocca, ha affermato che la corretta depurazione dei reflui è strettamente collegata alla qualità della vita, quindi non solo alla balneazione che è un fatto stagionale. Ha affermato che la Locride non è un’entità geografica o politica ma è una convenzione consuetudinaria che va salvaguardata nel suo insieme, coste ed entroterra compreso, perché è un contenitore di straordinarie emergenze che potrebbero essere fattore trainante di uno sviluppo autonomo in controtendenza ad un modello industriale avviato all’esaurimento. Ha ribadito che è necessario un progetto complessivo sulla depurazione, che finora è stato un pozzo senza fondo per i finanziamenti regionali. Altro problema spinoso emerso è lo smaltimento dei fanghi di depurazione che se non avviene in maniera corretta potrebbe essere più grave della mancata depurazione. Si è anche soffermato su un’ altro nodo centrale della depurazione che è la mancanza di personale esperto nella gestione dei depuratori. A questo proposito ha evidenziato che i comuni si preoccupano di avere un contratto di manutenzione ma non di gestione. Il depuratore è un opificio che ha bisogno di costante sorveglianza ed ha avanzato la proposta di utilizzare una risorsa dell’Osservatorio, il sig. Agostino Stefanelli, disponibile a mettersi a disposizione per istruire personale indicato dai comuni da impiegare, poi, a tempo pieno presso gli impianti. Il Sindaco Grenci, in chiusura, ha proposto un convegno sul tema a cui saranno invitati tutti i soggetti che hanno responsabilità, dalla Regione alla Guardia Costiera fino all’Arpacal che ha il compito del controllo.
Continua....
Aristide Bava