Gli imprenditori: «Devono poter sapere cosa fare…»
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La precarietà del sistema sanitario della Locride nuoce (anche) al turismo. È innegabile che una delle cose principale a cui guarda il potenziale turista è la possibilità di poter contare su strutture sanitarie capaci di soddisfare i suoi eventuali bisogni, siano essi legati a esigenze croniche (dializzati, ad esempio), sia per circostanze imprevedibili, come malattie o infortuni. Una necessità fatta spesso oggetto di richieste specifiche da parte dei potenziali ospiti in fase di prenotazione. Anche perché, purtroppo la sanità locridea non gode di buona reputazione.
Da qui le valutazioni del presidente del Consorzio degli operatori turistici, Maurizio Baggetta, e del presidente del Corsecom, Mario Diano che, anche nel timore che una distorta informazione possa influire nella scelta dei potenziali ospiti, avrebbero intenzione di dar vita a una promozione del territorio indirizzata non solo a metterne in evidenza le bellezze, ma anche la possibilità di trovare servizi sanitari che quantomeno possano garantire almeno le esigenze ordinarie dei turisti. «Siamo convinti – affermano – che, dal punto di vista turistico, la possibilità di tranquillizzare i nostri ospiti possa accrescere la domanda . Probabilmente in passato abbiamo eccessivamente sottovalutato questo problema senza renderci conto, invece, delle necessità di tante persone di vivere le loro vacanze in maniera tranquilla e senza il timore di non sapere cosa fare in caso di malattia improvvisa. Abbiamo fatto le ricerche sull’intero territorio e siamo convinti che il problema si possa superare. La necessità immediata è, però, mettere gli ospiti nella condizione di sapere cosa fare in caso di problemi. Stiamo pensando, per questo motivo, di elaborare un depliant illustrativo e/o una lettera aperta comprensiva di indicazioni da divulgare quanto più possibile e da consegnare ai nostri ospiti, al loro arrivo, nelle strutture turistiche del territorio».
ARISTIDE BAVA
