Dom. Set 1st, 2024

L’arresto di Vincenzo Pasquino e la sua collaborazione con la giustizia italiana svelano una complessa rete di traffici di cocaina tra America Latina ed Europa.

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Nel 2018, alcuni membri del clan Nirta si recano a San Paolo del Brasile per incontrare Vincenzo Pasquino, broker della cocaina allora sconosciuto ma destinato a diventare una figura centrale nelle indagini sul narcotraffico internazionale. Durante quell’incontro, i Nirta siglano un accordo con Pasquino, assicurandosi un punto d’appoggio strategico in Brasile per il traffico di grandi quantità di cocaina e denaro.

Per tre anni, il gruppo criminale calabrese collabora con Pasquino, fino a quando quest’ultimo viene arrestato il 21 maggio 2021 insieme al noto narcotrafficante Rocco Morabito, soprannominato “Tamunga”. Dopo oltre un anno di detenzione, Pasquino decide di collaborare con la giustizia italiana, rivelando una vasta rete di traffici di droga e denaro che collegava l’America Latina all’Europa.

Le sue confessioni, raccolte nei verbali del processo “Eure”, offrono dettagli su nomi, rotte e metodi utilizzati dalle organizzazioni criminali per il traffico di droga. Pasquino racconta anche come, dopo una rottura con il gruppo di Platì, i Nirta si siano rivolti a lui nel 2017 per cercare un nuovo partner in Brasile. Nel 2018, Sebastiano Giampaolo, con l’approvazione di Ivano Piperissa, si reca in Brasile per valutare la situazione dopo il sequestro di carichi di cocaina. Una riunione viene organizzata a San Paolo per formalizzare l’accordo che avrebbe legato i Nirta a Pasquino fino al suo arresto.

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