Mer. Lug 17th, 2024

Con il passare delle ore si delinea con più chiarezza il bilancio della tragedia avvenuta tra le gole del Pollino. Morti i genitori di due bambine di 10 e 12 anni, che sono invece state salvate dai soccorritori. Cerchiara piange un 32enne che era stato tra gli “angeli” di Rigopiano. Ritrovati vivi gli ultimi tre dispersi

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Antonio De Rasis
Carmen Tammaro e Antonio Santopaolo

Erano per lo più turisti arrivati tra le gole del Parco nazionale del Pollino per un’escursione. Con il passare delle ore comincia a delinearsi con più chiarezza il bilancio della tragedia avvenuta lunedì pomeriggio tra le gole del Raganello, nel territorio di Civita. Per lo più pugliesi, o campani come Carmen Tammaro e Antonio Santopaolo, 41 e 44 anni, originari di Qualiano (in provincia di Napoli) e genitori di due bambine di 10 e 12 anni tratte in salvo dai soccorritori. O come Maria Immacolata Marrazzo, 43enne originaria di Torre del Greco, che era tra i dispersi ma il cui corpo – come confermato dal sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palomba – è stato poi ritrovato senza vita, mentre il marito e i loro due figli sono riusciti a salvarsi e sono ricoverati in ospedale.

 
Miryam Mezzolla e Claudia Giampietro

Ma le persone morte non erano solo visitatori venuti da fuori regione. Tra le vittime infatti c’è anche Antonio De Rasis, 32enne di Cerchiara, una guida esperta del luogo, che era stato anche tra i soccorritori intervenuti dopo la valanga di Rigopiano. Le altre vittime sono Carlo Maurici (35 anni) e Valentina Venditti (34) di Roma; Claudia Giampietro 31enne di Conversano e Miryam Mezzolla, 27enne di Torricella; Gianfranco Fumarola, agente di polizia penitenziaria 43enne di Cisternino (Brindisi); Paola Romagnoli, 55enne ricercatrice universitaria bergamasca.

Maria Immacolata Marrazzo

Nel reparto di pediatria dell’ospedale di Castrovillari, invece, sono ricoverati quattro bambini rimasti feriti, due maschi e due femmine. Sono in buone condizioni, anche se la paura è stata tanta.
In condizioni più gravi sarebbe invece la bimba di 9 anni che è stata trasferita nella notte in eliambulanza nell’ospedale Cardarelli di Napoli. La decisione è stata presa in considerazione della gravità delle sue condizioni, dovuta all’ingestione di fango e sabbia. Per lo stesso motivo è ricoverata nel reparto rianimazione dell’ospedale di Cosenza la 24enne di Trebisacce salvata ieri dai soccorritori. Gravi sono anche quattro uomini politraumatizzati.
Stanno bene invece Adriana Pugliese, Giuseppe de Santis ed Enrico Luccarino, che erano tra i dispersi e che sono stati ritrovati in vita dai soccorritori. «Al 99,9% non ci sono più dispersi tra le persone coinvolte dalla piena del torrente Raganello», ha detto il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, assieme al prefetto di Cosenza Paola Galeone, al termine della riunione del Comitato per l’ordine pubblico che si è svolta nel municipio di Civita. Le ricerche, secondo quanto emerso dalla riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, cesseranno nel pomeriggio di martedì. All’ex generale dei Carabinieri forestali i rappresentanti del territorio hanno raccontato una Calabria in cui la calamità è una paura costante con cui convivere. Scuole da mettere in sicurezza, strade e ponti da collaudare e di cui accertare la stabilità e poi operazioni messa in sicurezza per fronteggiare disastri idrogeologici. È la lista che viene consegnata al ministro. E su questo governo e Regione dovranno lavorare per fare in modo che le tragedie poi non diventino “annunciate”.

Il destino tremendo delle «amiche indivisibili»

Miryam Mezzolla e Claudia Giampietro

Miryam Mezzolla e Claudia Giampietro erano insieme quando sono state travolte dalla piena della Raganello. Pugliesi, entrambe ballerine, erano andate a Civita solo per un giorno e avrebbero dovuto fare ritorno a casa in serata. I genitori: «Una tragedia non prevedibile. Ci hanno detto che il sentiero era asciutto e non era piovuto»

«L’onda della morte ha travolto mia figlia di soli 27 anni». Parla con un filo di voce, nell’obitorio di Rossano, il papà di Miryam Mezzolla, ballerina, di Torricella (Taranto) vittima della piena nel Raganello. Insieme a Miryam è morta l’amica Claudia Giampietro, 31enne di Conversano (Bari). La mamma di Miryam, Anna Guarano, non riesce a darsi pace: «Penso a Miryam al buio travolta dall’acqua e non capisco perché mi è capitata una cosa del genere». La donna alterna momenti di silenzio a poche parole che esprimono un dolore così grande da non riuscire a commentare. Le fa eco il marito, il quale con grande compostezza parla di «tragedia non prevedibile». «Mi hanno avvisato i carabinieri di Torricella alle due di notte – racconta Antonio – e con mia moglie siamo partiti subito. Chi ha assistito a quanto accaduto ci ha detto che il sentiero era asciutto e non era piovuto. Improvvisamente una vera e propria bomba d’acqua ha investito tutti, compresa mia figlia e la sua amica Claudia. Sono stati tutti colpiti dall’acqua ma soprattutto da pietre e fango. Erano andate a Civita solo per un giorno e avrebbero dovuto fare ritorno a casa in serata. È una tragedia, non mi sento di dire altro». Miryam oltre ai genitori lascia una sorella di 17 anni.

 

IL DESTINO TREMENDO DELLE «AMICHE INDIVISIBILI» «Amiche indivisibili». Vengono descritte così su Facebook Claudia e Miryam Mezzolla. Entrambe ballerine, condividevano la passione per il burlesque. Le due ragazze erano insieme sul Pollino e anche su Facebook vengono ricordate sempre insieme. Anche nelle foto sono spesso insieme, nelle prove dei balletti e nelle serate tra amici. «Una escursione andata male, non si può morire così», scrive uno di loro, «portate il sorriso anche lassù», «spensierate e belle come il sole» sono solo alcune delle frasi dedicategli sul social network da amici e conoscenti.
Claudia Giampietro, residente a Conversano, era in realtà domiciliata da qualche tempo a Bari. La mamma e il nonno, che hanno appreso la notizia della tragedia da tv e giornali, vivono a Conversano. «Nel pomeriggio andrò a far visita alla famiglia – ha detto il sindaco, Pasquale Loiacono – per portare il cordoglio e la vicinanza mia e della città».

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