Mer. Ago 14th, 2024

Mentre le aziende del gruppo Marrelli tentano di ripartire, la Procura indaga per non lasciare nulla al caso in seguito alla tragedia di sabato scorso durante la quale hanno perso la vita il noto imprenditore crotonese Massimo Marrelli e i tre operai alle sue dipendenze.
Il pm Andrea Corvino, infatti, non ha ritenuto necessario disporre le autopsie sui corpi dei deceduti ma ha aperto un fascicolo contro ignoti in relazione all’ipotesi di omicidio colposo plurimo.
Sono in corso di verifica inoltre i rapporti contrattuali dei lavoratori, tutti dipendenti del gruppo Marrelli; la ruspa utilizzata per lo scavo è sotto sequestro e all’amministratore della società proprietaria della villa, Lorenzo Marrelli, nipote dell’imprenditore, gli inquirenti hanno chiesto documentazione nell’ambito di una verifica sulla regolarità di quei lavori notturni. Da appurare resta, infatti, se fossero necessarie o meno particolari autorizzazioni.
Ma dietro al dramma di Isola Capo Rizzuto continuano ad aprirsi nuovi scenari. Gli inquirenti, infatti, hanno definito verosimile il file audio che da alcuni giorni circola intensamente su Whatsapp, in cui il figlio di uno degli operai superstiti proprone inquietanti retroscena. Secondo l’autore del messaggio gli operai, dopo aver visto che la predisposizione per l’impianto fognario era sbagliata e il peggiorare delle condizioni meteo, avrebbero sconsigliato a Marrelli di continuare i lavori: “si era allagata la cantina…è stato necessario un nuovo scavo per mettere un nuovo tubo per la raccolta delle acque…ma il fosso era largo quanto la benna di un escavatore, non è stato fatto a imbuto…nel pomeriggio c’erano stati quattro crolli e in serata era caduto un sasso in testa a un operaio”, è quanto si sente nel file che ormai tutta Crotone conosce a memoria. Poi gli operai “sono andati a mangiare a casa di Marrelli” e proprio l’imprenditore li avrebbe esortati a proseguire i lavori in vista dell’allerta meteo prevista per il lunedi successivo anche se in realtà la pioggia era caduta già il giorno prima. Nei giorni precedenti, infatti, anche la cantina di casa Marrelli si era allagata.
Il resto è triste cronaca, prima Marrelli si butta nella fossa e poi gli operai ma “neanche due minuti e vengono sepolti” da acqua e fango sotto gli occhi impietriti dei colleghi lavoratori.
Spetterà ora ai carabinieri della Tenenza di Isola Capo Rizzuto e agli ispettori del lavoro dell’Asp di Crotone il compito di accertare la veridicità del file Whatsapp; alcuni degli operai, infatti, sono già stati ascoltati ma soprattutto ad essere sentito dovrà essere proprio l’autore dello sconvolgente messaggio.

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FRANCESCA CLEMENO|redazione@telemia.it

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