Dom. Ago 18th, 2024

Tra successo e tragedia: La storia del primo parco acquatico del sud italia, chiuso dopo un drammatico incidente e problemi economici.

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L’Acquapark di Zambrone, un tempo simbolo dell’estate calabrese, è oggi solo un ricordo. Nato nel 1989 da una felice intuizione di un gruppo di imprenditori, il parco è stato il primo del Sud Italia, con un’area di 30 mila metri quadrati di piscine e attrazioni che attiravano oltre 100 mila visitatori all’anno. Per anni, è stato un punto di riferimento per i vibonesi e un’importante attrazione turistica per la Costa degli Dei, offrendo spettacoli musicali, eventi quotidiani e alcune delle più emozionanti attrazioni acquatiche come il “Kamikaze” e il “Fiume Lento”.

Nonostante i numerosi premi nazionali e l’ampio successo, l’Acquapark ha dovuto affrontare difficoltà economiche crescenti. La situazione è precipitata il 24 giugno 2006, quando una bambina di 6 anni, Letizia, è tragicamente deceduta nella piscina ad onde artificiali del parco. Questo evento drammatico ha segnato l’inizio della fine per la struttura, che chiuse definitivamente nel 2007, un anno dopo l’incidente.

I problemi economici si sono aggravati con l’arrivo di nuovi concorrenti nel settore, e la capacità di rinnovamento del parco non è stata sufficiente per mantenerlo competitivo. A peggiorare la situazione, un’indagine della magistratura ha coinvolto i proprietari in un caso di bancarotta fraudolenta. Il silenzio delle istituzioni ha accompagnato la lenta morte di quello che era un gioiello dell’offerta turistica calabrese.

Oggi, dell’Acquapark di Zambrone rimangono solo i ricordi, e quell’area che un tempo brulicava di vita è ora un luogo vuoto, in attesa di nuovi investimenti. Per la Calabria, la chiusura dell’Acquapark è l’ennesimo rimpianto, una storia di successo sfumata nell’incapacità di sostenere e preservare un’eccellenza locale.

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