Mar. Lug 16th, 2024

L’addio del sindaco dopo l’inchiesta: «Sempre agito nell’interesse collettivo». Nessuno dell’area Sculco si fa vedere in municipio

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Ultima riunione di giunta comunale per il sindaco (dimissionario) di Crotone Ugo Pugliese. Si è trattato di un incontro politico con la sua “squadra”, prima di consegnare le dimissioni. La riunione è durata due ore. Ovviamente non sono state diffuse indiscrezioni sui ragionamenti che sono stati affrontati ma probabilmente Pugliese, prima delle dimissioni, ha valuto fare il punto con gli assessori sulla vicenda giudiziaria che ha determinato il terremoto al Comune e su altro. La lettera di dimissioni è già stata scritta, così come è stato scritto il comunicato che sarà consegnato alla stampa subito dopo la consegna al segretario generale dell’ente. Nessuna dichiarazione finora è stata rilasciata, perché Pugliese si è riservato di convocare, nei prossimi giorni, un’apposita conferenza stampa. Le dimissioni dovranno essere notificate ai consiglieri comunali e subito dopo la notifica inizierà il conteggio dei 20 giorni previsti dalla legge per un eventuale passo indietro prima dello scioglimento anticipato del consiglio comunale e la nomina del commissario prefettizio. In questi venti giorni l’ordinaria amministrazione sarà gestita dal vicesindaco Benedetto Proto, presente questa mattina alla riunione della giunta politica. All’incontro di oggi non era presente nessuna rappresentanza del movimento politico che ha eletto Pugliese. Secondo quanto è stato possibile apprendere il sindaco non ha mai risposto alle telefonate che sono arrivate dai rappresentanti del movimento che si riconosce nella leadership di Enzo Sculco. La mancanza di rapporti e l’assenza nel palazzo comunale dei rappresentanti “sculchiani” confermano l’ipotesi che tra Sculco e Pugliese si sia consumata una rottura insanabile.

L’ADDIO DI PUGLIESE Nel primo pomeriggio, Pugliese ha diffuso una nota nella quale annuncia le proprie dimissioni. «Avrei potuto continuare a difendere la mia onorabilità da altra posizione – scrive –. Ma mi chiamo Ugo Pugliese e la mia coscienza me lo vieta. 
Preferisco farlo da semplice cittadino certo di qual è la verità.
 Una scelta dura ma coerente con la mia vita, personale e professionale.
 La debbo ai 14.000 concittadini che mi hanno votato, agli altri che non lo hanno fatto ma che ho rappresentato, con il massimo impegno, in questi anni. 
Lo debbo alla mia famiglia che, in questi giorni difficili, mi è stata vicina come non mai. 
Ma è anche giusto che i crotonesi sappiano che per tre anni e mezzo hanno avuto come sindaco una persona onesta che si è sempre battuta per il bene comune».
«I fatti – continua Pugliese –, nella circostanza specifica, come ho avuto modo di chiarire nelle sedi opportune, sono in linea con una condotta amministrativa sempre improntata all’interesse collettivo.
 Vale per questo fatto specifico così come per tutto il percorso amministrativo.
Se ci sono colpe da imputarmi sono quelle di non aver esattamente valutato alcune persone e mal riposto eccessiva fiducia in altre.
 Quando mi sono sottoposto al giudizio popolare, attraverso il voto, avevo una visione specifica di quello che volevo realizzare per la mia città.
 Molte cose, alcune di portata storica, sono state realizzate. Ed avremo tempo e modo di esaminarle ancora perché non mi sottrarrò al dialogo con chiunque voglia sapere.
 Altre saranno patrimonio che consegno a chi succederà nella direzione amministrativa della città.
 Ci ho messo la faccia ed il mio nome per la “mia” città.
 Un nome che è quello di una famiglia onorata e che racconta storie di persone impegnate nelle professioni, nel sociale, nella vita della comunità cittadina.
 Un nome che intendo difendere. E lo faccio e lo farò da semplice cittadino ma con la grinta e la certezza della mia posizione.
 Per questi motivi ho presentato al segretario generale e al presidente del Consiglio le mie dimissioni. Irrevocabili
. Le ho volute fermamente presentare nella pienezza dei miei poteri di sindaco. 
Ed è l’unico potere che intendo, in coerenza, esercitare.
 Naturalmente da semplice cittadino, come ho sempre fatto, non farò mai mancare alla mia città, in ogni sede e in ogni luogo, il mio contributo. 
Ma bisogna avere il coraggio, la forza e la coerenza di prendere atto e di decidere quando è il momento di terminare una esperienza. E’ una mia scelta. La faccio libero da qualsiasi vincolo.
 Sempre»

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