Dom. Lug 28th, 2024

Era in carcere per maltrattamenti in famiglia

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Aveva già tentato il suicidio in stato di libertà il detenuto che nella notte si è tolto la vita nella casa circondariale di Crotone. In cella da poche ore per il reato di maltrattamenti in famiglia il detenuto, con problemi psichici, si è impiccato al letto della cella nella quale era rinchiuso, durante il cambio turno degli agenti, utilizzando i lacci delle scarpe. Inutili i tentativi di rianimazione dei sanitari e degli agenti. “Abbiamo sempre detto – afferma il segretario generale del Sappe Donato Capece – che la morte di un detenuto è sempre una sconfitta per lo Stato. La via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere. Anche la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza delle carceri del Paese”. “Il personale di Polizia Penitenziaria – aggiunge Capece – è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Ed è grave che, pur essendo a conoscenza delle problematiche connesse alla folta presenza di detenuti psichiatrici, le autorità competenti non siano ancora state in grado di trovare una soluzione. Se i vertici del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria non sono in grado di trovare soluzioni alla gravissima situazione delle carceri italiane ed alla tutela degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria devono avere la dignità di dimettersi”.

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