Gio. Nov 21st, 2024

Dal Vangelo secondo Giovanni

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Gv 20,1-9

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Parola del Signore!

Il commento di monsignor Piero Romeo, vicario generale della diocesi di Locri Gerace:

“Egli vi precede in Galilea” (v. 7) – e a noi chiede di esserci. Di non mancare l’appuntamento. Non si tratta di sforzarsi di credere nel Risorto (fatica inutile!). Si tratta di accoglierlo. Accoglierlo… cioè fargli spazio, lasciandolo entrare nei nostri dubbi, nelle nostre ferite, nelle nostre attese; e soprattutto nelle nostre paure. Tre visioni importanti: la pietra scostata, il giovane, la tomba vuota. Tutto così chiaro…! Ma ancora non basta.
Anzi, tutto questo genera solo paura, come l’evangelista Marco sottolinea con forza. Per quattro volte, in pochi versetti, ritorna su questa reazione delle donne: “Ebbero paura” (v. 5); l’angelo inizia a parlare loro dicendo: “Non abbiate paura” (v. 6); Anche noi, dinanzi all’annuncio del Risorto, possiamo fuggire via impauriti e non dire nulla a nessuno; oppure accogliere questa buona notizia e farsene annunciatori con la vita. Ora, questo intreccio tra fede nel Risorto e paura ci introduce a un punto vitale della nostra esperienza di credenti: ci ricorda che la fede nel Risorto s’innesta proprio lì, nelle nostre paure, e che lì si gioca la battaglia per diventare e restare credenti! Ecco allora il messaggio che ci raggiunge in questa Pasqua, nelle parole dell’angelo alle donne: “Non abbiate paura!”. Non abbiate paura perché il Signore è risorto e voi siete nelle sue mani, e dunque nulla potrà esservi sottratto di ciò che davvero conta. Non abbiate paura perché il Signore è risorto e, essendo voi i suoi fratelli e sorelle amati, non vi abbandonerà nell’oblio della fossa. Non abbiate paura perché il Signore è risorto e, nella misura in cui le vostre storie e i vostri affetti sono nel suo cuore e nella sua mente, nulla andrà perduto, neppure un volto tra quelli che voi amate, e che lui ama prima di voi e insieme a voi.

Santa Pasqua a tutti voi