Mer. Ago 7th, 2024

L’intervista esclusiva rilasciata a TeleMia da Vincenzo Speziali

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Dunque, Vincenzo Speziali, cosa sta accadendo?

Quello che avevo paventato e per tempo, da prima della rielezione meritata, auspicata e già stabilita (dai fatti e non solo!)- di Sergio Mattarella al Quirinale – ed io aggiungo pure, grazie a Dio! – ovvero la scompaginazione e lo scomponimento di un fallace e fallimentare, effimero ed autoreferenziale, schieramentismo italiano. In esso, infatti, vi sono poche teste pensanti (ma molte riconducibili ad un riferimento anatomico) e tantissimi cortigiani, tra giullari e ballerine. Poi alcune di queste ultime passano persino per “donne forti” e zarine, ma restano ciò che sono, cioè esperte di postribolo assurte al rango fittizio di “Madri della Patria”.

Perfidamente pungente, anche se con stile

Mi scusi, semmai, drammaticamente raffigurante e con sgomento!

Ma l’area moderata, quella per la quale si è battuto, che fine fa?

Da Roma a Catanzaro, neofiti, trastulanti, trasformisti ed altro ancora, l’hanno uccisa, come se ci si trovasse innanzi ad un omicidio programmato da tempo, alfine di salvare le spoglie – le quali, in questo caso sono rappresentate dalla cadredica poltrona di bossiana memoria – proprio da parte di sprovveduti in cerca d’autore, il cui identikit l’ho tracciato in incipit. Insomma, costoro, avranno pensato: ora o mai più!
Si sono assunti il demerito di scacciare Draghi – che non è un politico, ma che è stato chiamato a risolvere i disastri provocati dai non politici e dai bacarottieri delle istituzioni che si sono succeduti dopo la fine del proporzionale e dei Partiti, sin dal 1992 – e lo hanno infilzato (a Draghi) proprio le “debolezze” – non sono certamente forze, questi feticci paraorganizzattivi – che si rifanno a Putin, per di più in mezzo ad una guerra vera e propria che la Nato sta combattendo – in modo ufficiale o ufficiosa – con la Russia.
Le faccio presente, un ultimo aspetto: l’Italia, grazie a Mons. Montini (che trattò, segretamente con gli Usa, nel 1952, su mandato della Santa Sede) e alla Democrazia Cristiana (sempre da Montini fondata) sarebbe un Paese della Nato, però l’agè “sultano” arcoriano lo ricorda con propaganda pro domo sua (perciò priva di concreti contenuti!) solo quando gli conviene, alfine di smarcarsi dai comunisti (che non ci sono più e che noi democristiani, me compreso, abbiamo avversato e sconfitto, più credibilmente di lui), mentre adesso tra una “fascinata e una ronzullata”, si è infilato – ed ha infilato – tutto lo Stato, in una situazione simile e pericolosa. Roba da pazzi, anzi da ignoranti o incompetenti oppure il combinato disposto di entrambe le manchevolezze, con buona pace di De Gasperi, Fanfani, Andreotti, Colombo, Cossiga e Taviani, i quali non sono stati – per fortuna! – come questi giovanotti odierni (e se per questo, nemmeno come il loro senile e residuale leader) i quali si aggrappano a ciò che resta di Forza Italia e non sanno la differenza tra Polo Nord e Polo Sud.

Da sinistra Sua Eminenza Beata Cardinale Beshara Rai,
Patriarca di Antiochia dei Cristiani Maroniti, con Vincenzo Speziali a destra

Quadro preciso – secondo il suo punto di vista – che ha espresso in maniera sferzante. Resta però il punto di cosa state facendo, visto che lei si è “ricollegato” a Mastella e state cercando di costruire un campo largo, di stampo governativo e atlantista.

Infatti, ci troviamo con coerenza, nella nostra tradizione e nella nostra area culturale e formativa, anzi persino identitaria, senza dimenticare il dinamismo e la peculiarità democristiana, ovvero quella di aver sempre avuto un occhio al mondo arabo – quindi interfacciato sull’area rivierasca a noi difronte sul lato meridionale del Mediterraneo – proprio per garantire serenità, sviluppo e tranquillità, all’Italia, quindi agli italiani.
Quando parlavamo con Arafat, oppure con Assad padre, era per mitigare e canalizzare – al fine di migliorare e sopire – le tensioni, ed ottenere per i nostri connazionali, vantaggi migliorativi per il rifornimento degli idrocarburi, oppure evitare terrorismi da fondamentalismo islamico. Chi è venuto dopo – parlando male di noi, benché sollazzato e giustamente tutelato – o si intratteneva con Putin a fronte di culturalissimi discorsi circa il suo lettone, oppure, come avrebbe fatto incoscientemente un presunto ma non presumibile azzeccagarbugli del popolo, ci ha portato probabili spie russe a ridosso delle basi Nato in territorio italiano, dove gli americani condividono alcuni ordigni nucleari -precisamente quelli del tipo B/61 – necessarie al sistema di difesa integrato dell’Alleanza Atlantica: follia pura!

Secondo lei, tutto ciò è ben visto dalle cancellerie occidentali?

Come vi state muovendo, in queste ore? Mastella dice che farà liste autonome, se non foste ascoltati

E fa bene a dirlo ed ancora di più a farlo, poiché se ci presentassimo da soli, nel mezzogiorno raggiungeremmo vette considerevoli le quali ci renderebbero autonomi e presenti. Poi però dovremmo fronteggiare, con più difficoltà, l’opposizione ad una destra scriteriata (nel caso improbabile che essa vincesse) e per la comunità internazionale, completamente delegittimata – senza utilizzare il termine della buonanima di Beniamino Andreatta che la definì nel 1994, populista e stracciona – magari raccordandoci e tentando di incalzarla democraticamente e parlamentariamente. Troppo rischioso per il nostro Paese! Senza contare le tempeste sui mercati internazionali, poiché viviamo l’era della globalizzazione, non degli intrighi contro Giorgia o Licia, oppure contro “Giuseppe” o Beppe. Ho in mente e mi sto sforzando in tutti i modi possibili e leciti, di costruire un fronte repubblicano di forte visione morotea e al tempo stesso autenticamente atlantica (le due cose non sono, oggi come oggi, inconciliabili). Insomma, una saldatura non esclusivisticamente americanista, bensì multilateralmente atlantista, ovviamente integrata con il nostro sentire, proprio per rendere l’Italia credibile e ben governarta, con sapienza e preparazione. Non permetteremo che il nostro Paese diventi territorio di conquista o di speculazione come ci renderebbe la Meloni, supportata dai nani e dalle ballerine di vario genere (che non stanno nel suo Partito). Con l’aiuto di Dio ci riusciremo!

Quindi lei si candida?

Non capisco perché la questione sia posta come una morbosa curiosità?
Per quale motivo il sottoscritto che fa politica (a livello locale, nazionale e internazionale) da più di trent’anni – credo anche bene! – non possa o non debba farlo, soprattutto se paragonato alla platea degli attuali, i quali non sono propriamente statisti notori.
Per carità, amabilissime figure, però poco strutturate e alle volte anche insolentemente, piuttosto che insopportabilmente destilizzate. Se penso a qualche Segretario Regionale che non risponde a messaggi e telefonate, non dico mie (e farebbe benissimo a stare attento e a non permettersi di farlo, poiché reagirei energicamente), bensì di titolate personalità del passato e ad oggi iscritte al suo stesso partito, mi viene da pensare come costoro invece di essere leader locali, dovrebbero fare un corso di buona educazione prima e di politica dopo. Dal canto mio sono disponibile per entrambe le questioni, con ecumenica sensibilità, a patto che comprendano quanto il sottoscritto sia esigente ed intransigente, poiché è anche una questione di stile, ma su quest’ultimo punto nessuno può fare nulla, poiché è come il coraggio di don Abbondio: se non ce l’hai, non puoi fartelo venire!

Non ha risposto alla domanda

Ha ragione e non mi sottraggo. Ho dato la disponibilità e nel caso dovessimo trovare – come credo – la quadra dell’accordo, non mi presento per partecipare, ma per vincere, com’è normale che sia e come sarà. Certo, ho sempre detto agli amici di comune ispirazione politica (Clemente Mastella in primis, a cui riconfermo amicizia, gratitudine e vicinanza) e di categoria associativa (ovvero la Coldiretti) che il mio orizzonte sarebbero state le Europee, poiché in quest’epoca si è utili al Paese, anche, stando a Strasburgo, ma se la Patria chiama, io rispondo presente. E mi creda, siamo più patrioti noi democristiani dell’On.le Meloni, anche perché De Gasperi, notoriamente, ha ricostruito – e bene! – l’Italia, mentre gli “antenati del politicume” meloniano, come si sa, l’hanno distrutta e consegnata pure peggio non solo a noi DC, ma a tutti i cittadini che poi abbiamo pacificato come democristiani, in ossequio al senso di responsabilità che ci è proprio e connaturato.

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