Mar. Lug 16th, 2024

Il quadro economico calabrese ha smesso di essere in ripresa, seppur timida, per tornare a livelli preoccupanti. Questo, in sintesi, è quanto ci dice il “Borsino delle famiglie calabresi”, lo studio realizzato annualmente dall’Istituto Demoskopika. Nel 2016, le famiglie calabresi hanno, infatti, frenato i loro consumi. In un solo anno, dal 2015 al 2016, gli oltre 805 mila mila nuclei familiari hanno ridotto la spesa di ben 254 milioni di euro, pari allo 0,9% del prodotto interno lordo regionale. Tra il 2015 e il 2016, quindi, la diminuzione del reddito disponibile delle famiglie consumatrici (-0,9%) si è accompagnata a una contrazione della spesa per consumi finali. Ogni famiglia ha tagliato gli acquisti di 316 euro rispetto all’anno precedente. Nel 2016, in particolare, la spesa media mensile delle famiglie calabresi si è attestata a 1.701 euro con una contrazione pari all’1,5% rispetto al 2015 (1.729 euro), registrando alcuni cambiamenti rispetto ai comportamenti di acquisto. La contrazione è assorbita per ben il 65% dalle categorie di spesa relative agli alimentari, all’abitazione e alle spese per acqua, elettricità e altri combustibili. In crescita, oltre ai trasporti, alcune voci del bilancio domestico quali l’istruzione, la ristorazione, e la cultura. “L’andamento dei consumi, dichiara il presidente di dell’Istituto Demoskopika, Raffaele Rio, è lo specchio del disorientamento delle famiglie calabresi”.
Sono 8 su 12 le voci del bilancio domestico calabrese che hanno subìto una sforbiciata nel corso del 2016. Sono calata principalmente le spese legale a “Alimentari e bevande analcoliche”. A seguire le spese per ’”Abitazione, acqua, elettricità e altri combustibili”. Taglio del budget familiari anche per le categorie “Altri beni e servizi”, che includono beni e servizi per la cura della persona, effetti personali, servizi di assistenza sociale, assicurazioni e finanziari, con 121,3 milioni di euro (-8,7%) e ”Abbigliamento e calzature”. Di segno opposto, le voci del bilancio domestico che riguardano prioritariamente le decisioni di spesa sui trasporti, sulle tasse scolastiche, sui libri scolastici, sulle lezioni private, sulle spese per alloggio e mantenimento scolastico dei figli.

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ALESSANDRA BEVILACQUA|redazione@telemia.it

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