Gio. Ago 8th, 2024

In Lombardia con crescita esponenziale, in Veneto no per i test

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di Raffaella Silvestro

      

Tra Febbraio e Aprile 2020 ci sono state due

diverse epidemie di Covid-19 in Italia: una con

crescita esponenziale in Lombardia e nelle regioni più colpite

del Nord, e un’altra più moderata nel resto del Paese, Veneto

compreso, dove è stata subito adottata una strategia aggressiva

di test. Lo evidenzia lo studio pubblicato sulla rivista

Scientific Reports dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, con

la Pennsylvania State University e l’Università Laval del

Quebec.

In particolare l'epidemia ha avuto una crescita esponenziale

prima in Lombardia, seguita da Emilia Romagna, Marche, Liguria,

Piemonte, le province autonome di Trento e Bolzano, e infine

Valle d’Aosta. Perché due epidemie? L’andamento della mortalità

nel primo gruppo può essere dovuto, secondo i ricercatori, al

fatto che il virus è circolato in modo silente nel nord Italia

per un lungo periodo di tempo prima che fosse preso qualche

provvedimento a livello pubblico. Una larga parte di positivi

sono infatti asintomatici e contagiosi e hanno continuato a

crescere.

Lo studio ha documentato forti associazioni tra la mortalità

da Covid-19, la mobilità, e i tassi di positività. “I nostri

risultati, insieme a quelli di altri studi in Italia e nel

mondo, supportano la tesi secondo la quale la mobilità ha un

ruolo fondamentale nel modulare le curve epidemiche, e il tasso

di positività può essere utilizzato per monitorare l’andamento

della pandemia”, commenta Tobia Boschi, della Penn State.

L’assistenza primaria distribuita, che sembra mitigare la

mortalità, e la dimensione di potenziali hub di contagio in

ospedali, scuole e luoghi di lavoro, possono invece aggravare

l’epidemia. Potrebbero essere utili, aggiunge Lorenzo Testa,

allievo della Scuola Superiore Sant’Anna, “investimenti di breve

e medio periodo per incrementare l’assistenza primaria

decentralizzata, o strategie per ridurre il numero di studenti,

pazienti e lavoratori nello stesso ambiente”.

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