Mar. Ago 13th, 2024

La Fondazione chiede di “rendere permanente l’obbligo di mascherine in ospedali e Rsa”. E definisce “antiscientifiche e diseducative le sanatorie per i no-vax”

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“Indubbiamente, con l’evoluzione delle varianti” del coronavirus Sars-CoV-2 “e la protezione conferita dalla vaccinazione sulle forme gravi, la malattia Covid-19 oggi non è più quella del 2020-2021. Tuttavia la pandemia è ancora in corso e sia l’Oms sia l’Ecdc invitano tutti i Paesi a essere preparati e pronti, visto l’imminente arrivo della variante Cerberus e l’imprevedibilità degli scenari a medio-lungo termine“. Questo il monito di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, mentre con il Consiglio dei ministri di oggi il Governo Meloni si appresta a varare le prime misure per una nuova gestione di Covid.

E, nel giorno in cui scade l’obbligo delle mascherine in ospedali e Rsa, secondo Cartabellotta l’obbligatorietà per il dispositivo di protezione individuale negli ambienti sanitari non andrebbe abolito, bensì, “al contrario, dovrebbe essere reso permanente, indipendentemente dalla pandemia” di Covid “in corso, al fine di proteggere al meglio le persone più vulnerabili da infezioni respiratorie di qualsiasi natura”. Di più: l’uso della mascherina, “come indicato dalle autorità internazionali di sanità pubblica – aggiunge Cartabellotta – è raccomandato in tutti gli ambienti al chiuso affollati e/o poco aerati”.

Secondo Gimbe, indossare la mascherina nelle strutture sanitarie “è fondamentale sia per proteggere professionisti e operatori sanitari – evitando di decimare ulteriormente il personale con assenze per malattia – sia soprattutto per tutelare la salute dei pazienti, in particolare quelli anziani e fragili”. Peraltro, osserva la Fondazione, “l’idea di abolire l’obbligo nazionale per poi reintrodurlo legittimamente a livello regionale o dei singoli ospedali e Rsa genererebbe disorientamento dei cittadini, contestazioni rispetto alle disposizioni adottate nelle singole strutture sanitarie e aumento delle tensioni con il personale sanitario”.

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