Mar. Lug 16th, 2024

Casi 2019 altra cosa.Scuola non irrilevante,anche ruolo elezioni

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“Dobbiamo stare ancora molto attenti. In altre parole, siamo in una fase in cui l’epidemia è lì, affannosamente i metodi di contenimento in qualche modo l’hanno mitigata, ma non fino in fondo. Ci sono stati dei ripensamenti e il tira e molla cromatico tra una regione e l’altra, le rivendicazioni. Il risultato è che rischiamo di ‘congelare’ ancora la popolazione”. Così Massimo Galli, direttore di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, intervenuto in apertura del Congresso Nazionale di NeuroPsicoFarmacologia in forma virtuale. Rispetto a parametri che possono ancora allarmare, ha proseguito Galli, “la soglia del 30% intesa come soglia di allerta per l’occupazione dei posti letto delle terapie intensive: varie regioni e province autonome o sono al 30% o lo superano o ci sono molto vicine”. Secondo Galli il Sars-CoV-2 potrebbe essere entrato in Italia in una data approssimativamente “intorno all’8 febbraio, anche se io sono più affezionato all’ipotesi del 26 gennaio”. “In questa data – ha spiegato – potremmo aver avuto la penetrazione in Lombardia attraverso un andamento di triangolazione a partire da un’altra area geografica del mondo responsabile del grosso del problema nel nostro Paese nella prima grande ondata di malattia”. I casi isolati del 2019 (due, in un bambino e in una donna con problemi dermatologici), “hanno l’aria di essere un’altra cosa”. Pensando alle fonti di contagi l’esperto ha aggiunto: “Quando si dice che la scuola sia irrilevante non ci sto. Una metanalisi in 131 Paesi mostra che 28 giorni dopo la riapertura delle scuole intese in senso lato, abbiamo un 24% di aumento dell’Rt. Un 25% si ottiene invece con situazioni che favoriscono la concentrazione di più di 10 persone. Come descrive l’Iss in un recente rapporto le infezioni di soggetti in età scolare sono 203mila: quelle registrate, senza contare gli asintomatici. I ragazzi tra 14 e 18 anni hanno comunque una parte importante nel totale di coloro che sono infettati in età scolare: che si siano contagiati a scuola o meno, il tema merita attenzione”. Anche le elezioni che si sono tenute in alcune regioni a settembre, e non solo la scuola, ha concluso Galli “non è impossibile che un loro peso lo abbiano avuto nel far ripartire la seconda ondata”.

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