Dom. Lug 28th, 2024

Il rapporto Ecosistema urbano la vede nell’élite italiana, al tredicesimo posto. Distanti gli altri capoluoghi calabresi. Catanzaro (al 59esimo posto) batte Reggio Calabria. Ultime Crotone e Vibo Valentia

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«Cosenza, prima città classificata del Sud Italia per qualità della vita. Cosenza al 13° posto, nella parte più alta della graduatoria contenente tutti i capoluoghi italiani; quella con il verde più intenso della sostenibilità». L’annuncio lo dà Mario Occhiuto, al solito su Facebook. Il sindaco di Cosenza ricava il dato dal XXIV Rapporto Ecosistema urbano, pubblicato sul Sole 24 Ore, «che attesta che la città di Cosenza in base ai parametri di Legambiente e Ambiente Italia – dopo il lavoro portato avanti in questi anni – è tra le prime città italiane per qualità della vita».
«Le città calabresi – prosegue il sindaco – in passato erano sempre nell’ultima parte della graduatoria, e questo vuol dire che, con il lavoro e la competenza, ogni cosa può cambiare per il meglio. Anche in Calabria. Non esistono città perfette e sempre belle e attrattive, ma esistono città che migliorano e città che peggiorano. E il nostro cammino di cambiamento non c’è dubbio che sia proiettato verso una città migliore, più vivibile, più ricca di opportunità, più solidale, più bella. Cosenza sempre più bella e vivibile. Una Calabria migliore, da cambiare». E la chiosa non è messa lì per caso, dato che Occhiuto è – ormai nel centrodestra non ci si nasconde più – il candidato in pectore per le prossime regionali.

LA CLASSIFICA La classifica (qui tutti i dati) dice, in effetti, che quello di Cosenza è un exploit senza precedenti. Basta confrontare i dati con quelli degli altri capoluoghi di provincia calabresi: Catanzaro è al 59° posto, Reggio Calabria al 63°, Crotone all’87° e Vibo Valentia al 91°. Il rapporto incorona la città di Mantova come regina dell’ambiente, seguita subito dopo dall’accoppiata Trento-Bolzano, di poco davanti a Parma. L’indagine si basa su 16 parametri divisi nelle macroaree Aria, Acqua, Rifiuti, Energie rinnovabili, Mobilità e Ambiente urbano. E sul sito del Sole 24 Ore compare la classifica divisa per ambiti. Che mostra, per la città dei Bruzi, alcuni parametri lodevoli, come il primo posto nell’incidentalità stradale e il sesto nel ciclo dei rifiuti e nell’utilizzo di energia solare. Bene anche il verde urbano e il trasporto pubblico, mentre resta ancora lontana l’eccellenza nei campi della depurazione e del consumo di acqua (la classifica vede Cosenza oltre la 90ª postazione). Ma i numeri complessivi piazzano comunque il capoluogo bruzio nell’élite italiana dell’ambiente e Occhiuto ha di che gioire.
Va peggio ai suoi colleghi calabresi. A cominciare da Sergio Abramo, appena confermato a Catanzaro. La performance del capoluogo di regione non è negativa in assoluta ma spiccano le bocciature senza appello per le aree pedonali e il verde urbano (104° posto per entrambe le voci), meglio invece la depurazione e la gestione del ciclo dei rifiuti.
Terzo classificato nella sfida tra sindaci è Giuseppe Falcomatà. Reggio ha i livelli d’ozono più bassi d’Italia ma viene penalizzata dalle poche aree pedonali e ciclabili, va male nella raccolta differenziata e nel consumo di acqua.
Anche Crotone è messa male per raccolta differenziata (103ª), verde urbano (104ª), ricorso all’energia solare (104ª), dispersione idrica (104ª) e consumo di acqua (104ª) mentre si “salva” nella depurazione (con un 19° posto).
La peggiore performance è quella di Vibo Valentia, che si trova nelle ultime posizioni in molti ambiti. Scarsissimo utilizzo del solare, poco verde urbano e pochissime aree pedonali (tutti indicatori da 104° posto) non sono un buon esordio, così come piste ciclabili (94°), tasso di motorizzazione (93°), raccolta differenziata (96°) e dispersione idrica (98°) sono altre bocciature. Solo lo scarso inquinamento evita l’ultimo posto complessivo.

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