Mer. Lug 17th, 2024

La storia di un giovane calabrese che, come tanti, ha deciso di diventare un cervello in fuga. Si racconta al Fatto Quotidiano e della classe politica italiana dice: «Sta uccidendo tre generazioni di ragazzi»

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È partito da Cosenza a 28 anni, dopo vani tentativi di trovare un lavoro in Italia, partecipando a bandi di dottorato in tutto il Paese. Il futuro davanti a sé non prospettava facile né roseo: «Finita l’università avevo due strade: restare in Italia a casa dei miei genitori, aspettando che qualche scuola del nord mi chiamasse per una supplenza, o tentare la mia chance all’estero», racconta oggi in un’intervista al Fatto Quotidiano. Oggi che ha 33 anni Battista Liserre (foto) insegna civilizzazione italiana nel prestigioso campus dell’Essca (école de management) a Aix en Provence. Inoltre da quattro anni è professore a contratto della stessa materia all’università di Aix-Marseille, possibilità che mai avrebbe avuto in Italia dove, spiega senza mezzi termini: «In Italia le poche borse per fare un dottorato sono destinate a figli, parenti e amici dei professori. E anche quando hai la fortuna di entrare nelle grazie di un docente lavori gratis o, con qualche borsa di studio, arrivi al massimo a 900 euro al mese».
Il messaggio di Liserre è chiaro: «Non è facile lasciare tutto e ricominciare. Purtroppo non abbiamo deciso noi di partire, ma è l’Italia a non fare nulla per trattenerci». L’Italia che non offre servizi e opportunità è alla mercé di una classe politica «che sta uccidendo tre generazioni di giovani». «Andate all’estero», è il chiaro messaggio del 33enne, «andate all’estero a realizzare i vostri sogni. Andare a lavorare fuori dall’Italia è ormai l’unica strada percorribile». Un invito che è una necessità. Ma anche una forma di protesta: «Inoltre, la nostra è una protesta contro lo stato italiano, una specie di guerra culturale», spiega al Fatto. «Infatti, spero che grazie a noi che viviamo all’estero e rimpolpiamo le statistiche sui giovani che lasciano il nostro paese, i governi riflettano sulla drastica situazione d’invecchiamento della nostra penisola. Anche se non si fa nulla di concreto almeno si apre il dibattito».

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