Questa mattina si è tenuto il vertice presso la cittadella regionale “Jole Santelli”, a Catanzaro, per fare il punto sulla diffusione del Coronavirus in Calabria. All’incontro hanno preso parte il presidente ff della Regione Calabria Nino Spirlì, il commissario ad acta per la salute Pietro Longo, il dirigente del dipartimento Salute Giacomo Brancato, il dirigente della Protezione civile regionale Fortunato Varone ed i commissari delle aziende sanitarie ed ospedaliere. Le questioni affrontate hanno riguardato le assunzioni di personale sanitario, le vaccinazioni ed i posti letto. La discussione ha assunto toni accesi quando Spirlì e Longo hanno menzionato i milioni di euro stanziati per le assunzioni di medici, infermieri ed Oss. “Questa storia deve finire – ha affermato Spirlì – Chi si nasconde dietro il fatto che non si può fare i concorsi deve spiegare perché. Basta scuse, chi non se la sente di andare avanti si faccia da parte”. Il monito di Spirlì è quello di “recuperare il tempo perduto sui tamponi, occorre accelerare anche il processo di analisi”. E ancora, rivolto ai commissari “Prendete in considerazione anche i tamponi di ultima generazione”. I commissari delle Aziende sono stati redarguiti anche da Longo sempre per quanto concerne il tema assunzioni. “A qualcuno – ha dichiarato Longo – conviene non farne o farne solo alcune. I concorsi si fanno per aiutare le Aziende e non i singoli. Chi non se la sente vada via. L’esperienza mi insegna che dietro le difficoltà ci sono interessi personali”. Longo si è dimostrato preoccupato anche in merito al numero delle vaccinazioni affermando come, dopo un periodo in cui sono stati raggiunti ottimi numeri, si stia andando a rilento: “Dobbiamo arrivare all’immunità di gregge con l’80% dei vaccinati e per fare questo occorrono almeno altre 200 mila somministrazioni”. Longo ha anche dichiarato che la regione “è partita da sotto zero e siamo arrivati a picchi di 27mila” contestando, nel mentre, la “classifica” tra le regioni sulla quantità di dosi utilizzate rispetto a quelle pervenute. Difatti, Longo sostiene che in Calabria vengono inviate più dosi di quelle necessarie, riducendo così la percentuale sull’utilizzo.
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