Lun. Lug 29th, 2024

Dall’inizio pandemia l’allarme sulle attività in fieri della ‘ndrangheta era stato lanciato. È il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel suo intervento a #Unlock_IT, seconda edizione di Sud e Futuri, organizzato dalla Fondazione Magna Grecia, riportato da Fanpage, adesso spiega «Anche le famiglie blasonate di ‘ndrangheta fanno ricorso ai sussidi per l’emergenza coronavirus.

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Proprio conoscendo la loro ingordigia, conoscendo che non si accontentano neanche dell’acqua del mare, noi avevamo proposto che gli elenchi di questi presunti poveri, fatti dai sindaci, di mandarli alla prefettura che poi attraverso le forze dell’ordine li avrebbe controllati per verificare se fossero veramente bisognosi o meno. Siamo stati attaccati, dicendo che volevo criminalizzare la Calabria e i sindaci, che volevo uno Stato di polizia mentre in realtà volevo solo dare una mano».

Le ragioni di queste affermazioni si basano sul fatto che «nei giorni scorsi in tre indagini diverse- prosegue Gratteri –  vediamo che dei mafiosi importanti, ‘ndrangheta di serie A sono stati indagati per aver chiesto e percepito questi aiuti dello Stato senza averne bisogno e senza averne i requisiti». Un altro dato certo è che la pandemia non ferma gli affari dell’ndrine. ‘emergenza coronavirus «il traffico di cocaina è continuato, lo ‘ndranghetista ricco lo è rimasto anche di più.

Chi è entrato nella ndrangheta invece per diventare ricco come il capo è rimasto sempre un utile idiota, come lo chiamiamo noi, era povero e lo è rimasto». E poi la denuncia «Mentre si moltiplicano le tavole rotonde, le commissioni e le sotto commissioni, le mafie avanzano. Non hanno problemi di comunicazione, sono efficienti, pronte e arrivano prima dello Stato».

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