Coronavirus, la Regione Calabria ha disposto una piccola zona rossa in una frazione di Oppido Mamertina, Messignadi. I casi positivi sono 13, ma potrebbero aumentare in base ai test. I dettagli del provvedimento
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Il Governatore della Regione Calabria, Jole Santelli, ha disposto la “zona rossa” per la piccola frazione di Messignadi, ad Oppido Mamertina (Reggio Calabria), dove oggi pomeriggio l’ASP ha rilevato 13 casi positivi al Coronavirus, alcuni dei quali già sintomatici. “Il focolaio rappresenta un potenziale pericolo per l’ulteriore diffusione del virus, atteso che i soggetti positivi avrebbero avuto numerosi contatti stretti con i familiari e la popolazione del luogo, per i quali il Dipartimento di Prevenzione dell’ASP ha in atto ulteriori accertamenti, ma che già fanno registrare una incidenza superiore a 10 casi confermati per mille abitanti e una percentuale di test positivi sul totale dei test effettuati tra i contatti, prossima al 30%. La situazione epidemiologica, legata al cosiddetto focolaio, può peggiorare rapidamente, dando luogo ad altri focolai, non diversamente contenibili“, si legge nell’ordinanza della Regione.
Il governatore Santelli, così, ha deciso di disporre il “il divieto di allontanamento da parte di tutti gli individui ivi presenti, riducendo drasticamente ogni possibilità̀ di vicinanza fisica e limitando al massimo ogni spostamento, nonché il divieto di accesso, fatta salva la possibilità di transito in ingresso e in uscita dal territorio individuato, per gli operatori sanitari e socio-sanitari, per il personale impegnato nei controlli e nell’assistenza e nelle attività̀ riguardanti l’emergenza, e per le forze dell’Ordine, Forze di Polizia, Forze Armate, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco impiegati per le esigenze connesse al contenimento della diffusione del COVID-19 o in altri servizi d’istituto, dei servizi pubblici essenziali, per gli spostamenti connessi alle relative attività“.
L’ordinanza consente “unicamente gli spostamenti ritenuti essenziali“, cioè quelli “motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute“. Compresi tra gli spostamenti essenziali anche quelli relativi alle “esigenze primarie delle persone, incluse quelle degli animali da afezione, purchè si resti in prossimità della propria abitazione“.
L’ordinanza sospende anche “tutte le attività commerciali e produttive, ad eccezione di quelle ritenute “essenziali”, se presenti nell’area individuata, secondo quanto già previsto dalle disposizioni nazionali e regionali in tema di lockdown“.
La zona rossa non ha una scadenza, ma verosimilmente si concluderà non appena verranno completati i test con i tamponi a tutti i residenti della piccola frazione di Oppido Mamertina. Nell’ordinanza, infatti, si legge che “in base all’evoluzione dello scenario epidemiologico e agli esiti del contact tracing, le misure indicate potranno essere rimodulate“.
Questo tipo di provvedimento non è una novità in Calabria: la Regione ne aveva già adottati diverse decine negli scorsi mesi, l’ultimo a metà Giugno alla Tonnara di Palmi. Proprio grazie a questo tipo di disposizioni si possono isolare i focolai, spegnendoli sul nascere ed evitando che degenerino in contagi fuori controllo su territori più ampi. Proprio grazie a questo tipo di provvedimenti, quindi, la situazione in Calabria è rimasta la Regione meno colpita d’Europa e oggi ha tutti i reparti di terapia intensiva senza pazienti Covid-Positivi (è la Regione più grande d’Italia senza ricoveri in rianimazione) e soprattutto è la Regione in cui non ci sono vittime di Coronavirus da 91 giorni consecutivi.
La zona rossa di Messignadi, in realtà, non è una brutta notizia: è invece al contrario la conferma che le autorità competenti stanno svolgendo in modo egregio il loro compito sul territorio, monitorando prontamente i contagi e prendendo i giusti provvedimenti nel momento più opportuno, bloccando sul nascere ogni focolaio ed evitando la diffusione della pandemia.
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