Mar. Lug 16th, 2024

Il parere di tre eccellenze mediche che operano al Nord

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NELLA LOCRIDE NON SI DEVE ABBASSARE LA GUARDIA

Sono tre eccellenze mediche del nostro Paese operanti in tre regioni diverse con il comune denominatore di essere originari della Locride. Da loro, in maniera unanime, l’appello a non abbassare la guardia. «Anche se la Calabria – dicono – è una delle regioni meno intaccate dal contagio del coronavirus l’agguato è sempre dietro l’angolo».
Gaetano Gargiulo , cardiochirurgo di fama internazionale che opera all’ospedale “Sant’Orsola” di Bologna, originario di Siderno, ammonisce sulla pericolosità del virus che «spesso arriva in maniera violenta e inaspettata». Il suo consiglio è di non sottovalutarlo: «Nessuno si può o si deve ritenere al sicuro – dice – anche se giù da noi l’impatto è stato meno traumatico. Il pericolo c’è ancora ed è molto grande. In più il territorio della Locride si porta appresso l’handicap di non avere strutture idonea a combattere il coronavirus».
Simone Ventra, cardiologo con notevole esperienza in medicina vascolare, oggi punto di riferimento del “D’Amore Hospital” di Taranto, originario di Locri, aggiunge: «Le priorità rimangono il contenimento e la prevenzione basate sulle strategie standard personali e di salute pubblica. Non si deve abbassare la guardia. Certo – prosegue – gli anziani sono maggiormente a rischio, ma i dati attuali ci dicono che non si è immuni in nessuna fascia d’età. Bisogna continuare nell’attività di prevenzione anche in Calabria».
Salvatore Saccà, primario della cardiologia di Mirano (Ve), anche lui ben noto per prestazioni di eccellenza nel campo cardiovascolare, originario di Siderno, dice senza remore: «In Veneto l’impatto con il coronavirus è stato tremendo. Per fortuna la struttura, che tra l’altro nel gennaio scorso è stata dotata di una nuova sala di emodinamica cardiologica, ha saputo reggere in maniera adeguata al coronavirus ma la situazione rimane ancora abbastanza incresciosa. Il mio augurio è che la Calabria e la Locride in particolare vengano risparmiate dai grossi contagi. L’arma migliore è la prevenzione. Il mio consiglio – conclude Saccà – è quello di seguire in maniera puntigliosa ogni prescrizione».

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