Necessarie
misure shock per far fronte alla mancanza di liquidità delle aziende
«Sarebbe opportuno un intervento “forte” da parte
del Governo al fine di evitare il ripetersi di eventi che hanno portato nel
corso degli anni il nostro Paese in recessione. Per i debiti pregressi si
potrebbe ipotizzare una nuova misura agevolativa del tipo “saldo e stralcio”,
pensata per tutte le categorie di contribuenti, sia persone fisiche che
giuridiche, senza che l’accesso sia condizionato a misure di “ricchezza”. Sulla
base di dati relativi all’ultima rottamazione-ter l’agente della riscossione ha
in carico circa 850 miliardi di euro di crediti da incassare (Fonte: Note di
lettura art. 4 del D.Lgs.119/2018 cd “Rottamazione-ter”) di cui circa 700
miliardi incagliati, in quanto riferiti a soggetti non solvibili, e circa 6/7
miliardi oggetto di precedenti procedure di definizione. Residuerebbero circa
80 miliardi da poter gestire. Ipotizzando dunque un abbattimento del 65/70%,
rateizzabile in 4/5 anni, per effetto della sanatoria l’Erario potrebbe
incassare circa 5/6 miliardi l’anno. Per l’erario la perdita quindi sarebbe di
circa 50 mld di euro. In tal modo, oltre a far cassa, si concederebbe al
contribuente la possibilità di poter ripartire da “zero” per affrontare le già
ingenti difficoltà 2020». Lo ha dichiarato Antonio Gigliotti, fiscalista e
direttore di Fiscal-focus.it (https://www.fiscal-focus.it) uno dei siti fiscali più
seguiti dai professionisti di tutta Italia, che ritiene necessarie misure
“shock” straordinarie al fine di far fronte alla situazione di illiquidità che
coinvolgerà le imprese alla riapertura delle attività produttive:
«Sarebbe auspicabile una sospensione dei versamenti (ragionevole
ipotizzare 5-6 mesi) e di alcuni adempimenti fiscali (si pensi ad esempio a
trasmissione dei corrispettivi, ritenute su appalti, ecc.), contributivi ed
assistenziali nonché la sospensione dei versamenti derivanti dalle cartelle di
pagamento o atti della riscossione in genere e una riorganizzare delle scadenze
fiscali postergandole nel tempo. Si potrebbe pensare – continua Gigliotti – ad
esempio ad una rateizzazione dei versamenti su un arco temporale
sufficientemente lungo da consentire alle imprese e ai professionisti
interessati di rispettare le scadenze previste. Una soluzione sarebbe anche
pensare di ridurre la percentuale degli acconti dovuti per il 2020. Per l’Iva
annuale, ci potrebbe essere la previsione di un maxi rateizzo in 18 rate in
luogo delle 9 attualmente previste. Per quanto concerne il versamento dei
contributi previdenziali potrebbe essere utile la riduzione del carico
contributivo previsto per lavoratori autonomi nonché la previsione di sgravi
contributivi sulle somme dovute per i lavoratori dipendenti messi a riposo
forzoso durante il blocco. Niente sanzioni su avvisi di irregolarità derivanti
dalle comunicazioni Li.pe, e tempi di rateazione più lunghi (ad esempio in 20
rate trimestrali) per qualsiasi importo dovuto (quindi anche se inferiore a
50.000 €). Quanto alla Pace fiscale (saldo e stralcio, rottamazione,
definizione liti, definizione pvc, ecc) – conclude Gigliotti – si potrebbe
pensare ad una rimodulazione delle scadenze previste e ad una sorte di
franchigia dalla prevista decadenza per i contribuenti».
Il fiscalista Antonio Gigliotti è direttore di https://www.fiscal-focus.it,
uno dei siti fiscali più seguiti dai professionisti di tutta Italia. Fiscal
Focus nasce sul finire degli anni ’90 grazie all’esperienza e alla
professionalità maturata sul campo dal Dott. Antonio Gigliotti in qualità di
consulente, convegnista e pubblicista nell’area fiscale e contabile. Obiettivo
principale è stato, fin dall’esordio, quello di fornire strumenti,
appositamente predisposti, per la formazione e l’aggiornamento professionale, e
di costituire un partner affidabile per aziende e professionisti.
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