Mer. Ott 9th, 2024

Baker Hughes, azienda specializzata in tecnologia per il settore energetico e industriale, che in Italia opera principalmente tramite Nuovo Pignone, ha annunciato, tramite un comunicato, di aver formalmente rinunciato alla concessione per la costruzione di un sito industriale nel porto di Corigliano-Rossano, presentando la rinuncia all’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio. Baker Hughes ha spiegato che l’incertezza sui tempi di sviluppo, rallentati da un ricorso dell’Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano, e la mancanza delle condizioni temporali necessarie per realizzare il progetto come originariamente previsto, incluso il concentramento di tutte le attività in un’unica area adeguata, ovvero la banchina, sono le ragioni alla base di questa decisione difficile ma inevitabile.

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Baker Hughes ha preso questa decisione con profondo dispiacere, nonostante gli sforzi e le risorse investite, così come l’impegno profuso nell’ultimo anno e mezzo per dialogare e ascoltare le istituzioni, le parti sociali e la comunità locale.

In seguito alla mancata espansione in Calabria, e per rispondere tempestivamente alle esigenze dei clienti, Baker Hughes sta esaminando soluzioni interne a medio termine per assicurare la continuità delle proprie attività.
L’azienda, inoltre, conferma gli investimenti già annunciati per il suo stabilimento di Vibo Valentia, che permetteranno di aumentare la capacità produttiva e realizzare nuove infrastrutture, dimostrando l’importanza della Calabria nelle strategie aziendali e nella catena globale di Baker Hughes.

L’azienda riconosce e apprezza l’impegno, la disponibilità e la collaborazione dimostrati da Regione Calabria, Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, Zes, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Confindustria, organizzazioni sindacali e tutti coloro che sono stati coinvolti nel progetto durante le numerose e frequenti interazioni.

L’investimento pianificato da Baker Hughes avrebbe portato alla creazione di duecento nuovi posti di lavoro tra Vibo Valentia e Corigliano-Rossano.

Il presidente dell’Autorità Portuale, Andrea Agostinelli, dichiara: “Al di là di un eccessivo e ingiustificato formalismo procedurale, la realtà è che la Giunta Comunale ha dimostrato chiaramente di non volere l’insediamento industriale in un porto che è rimasto inutilizzato per 40 anni, condannandolo a rimanere vuoto per molti altri anni. Hanno rifiutato un’opportunità unica di sviluppo, garantendo il rispetto della sostenibilità ambientale. Hanno detto no a duecento posti di lavoro e a duecento giovani che ora saranno costretti a emigrare verso il nord per trovare un’occupazione. Chi si è opposto a questo progetto nel porto di Corigliano Calabro si goda questa amara vittoria”.

In una nota, l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Calabria, Rosario Varì, esprime profondo rammarico: “Dopo tanto impegno per creare condizioni favorevoli a un importante insediamento industriale, come quello proposto da Baker Hughes nel porto di Corigliano Rossano, è doloroso vedere sfumare l’opportunità di un investimento di 60 milioni di euro, che avrebbe potuto trasformare il destino di un’intera area”. Varì aggiunge: “In Calabria c’è un governo regionale, guidato dal presidente Occhiuto, che lavora costantemente per attrarre investimenti che possano portare crescita, sviluppo e posti di lavoro per i giovani. Ma c’è anche un’altra parte politica che agisce in senso contrario, condannando i territori amministrati all’abbandono e respingendo aziende e opportunità”.