Il centrodestra accusa: «Violenza inaccettabile, serve un cambio di rotta su immigrazione e sicurezza»
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Un grave episodio di violenza ha scosso Reggio Calabria, riaccendendo il dibattito sulla sicurezza urbana e sulla gestione dell’immigrazione. Nei pressi del centro commerciale Le Ninfee, un cittadino nigeriano irregolare con precedenti penali ha aggredito una coppia: pugni all’uomo, un sessantenne rumeno, e bastonate alla donna polacca sulla sedia a rotelle, causandole fratture multiple. Secondo le ricostruzioni, il movente dell’aggressione sarebbe legato a una disputa sul luogo scelto per chiedere l’elemosina.
La senatrice della Lega, Tilde Minasi, ha definito l’accaduto «il risultato di politiche inefficaci e di decisioni giudiziarie che ostacolano i rimpatri». Minasi ha attaccato il Partito Democratico e le opposizioni, accusandoli di bloccare misure per un’efficace gestione dell’immigrazione. La senatrice ha inoltre sottolineato l’importanza di un sistema che tuteli i cittadini, citando come esempio l’accordo Italia-Albania per trasferire migranti irregolari, attualmente sospeso dal Tribunale di Roma.
Anche il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Federico Milia, ha chiesto maggiore sicurezza, definendo «inaccettabile» che soggetti pericolosi possano circolare liberamente. Milia ha sottolineato l’importanza di affrontare il disagio sociale che circonda episodi come questo e ha annunciato un approfondimento sui profili delle vittime e dell’aggressore per attivare interventi mirati.
Franco Recupero, segretario provinciale della Lega, ha rincarato la dose, criticando il sistema di accoglienza definito «indiscriminato», e ha ribadito la necessità di espellere persone con gravi precedenti penali. «Siamo un popolo ospitale, ma solo verso chi rispetta le regole», ha concluso.
L’aggressione ha riportato al centro del dibattito temi cruciali come la sicurezza dei cittadini e la gestione dell’immigrazione irregolare, dividendo l’opinione pubblica e alimentando le tensioni politiche. Il centrodestra insiste su un approccio più rigido, mentre il dibattito resta acceso su come bilanciare accoglienza e sicurezza.
