Ven. Ago 9th, 2024

“Con il via libera alla legge sul biologico, arrivato senza voti contrari dopo oltre quattro anni di discussione in parlamento, è stata scritta una pagina importante per il primario; la priorità ora è la messa a punto del Piano d’azione nazionale per l’agricoltura biologica-PNAB, che il Mipaaf si è impegnato a varare nel 2022, e l’individuazione di interventi strutturali che favoriscano l’aumento produttivo e la crescita dei consumi bio, puntando al contempo sull’abbattimento dei costi di produzione, anche con l’adozione di impianti di energia rinnovabile”. Lo sottolinea Ignazio Cirronis, presidente di ANAPROBIO Italia, l’associazione nazionale dei produttori biologici della Copagri, dopo l’ok definitivo alla legge con disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione con metodo biologico.

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“Vanno in questa direzione le disposizioni contenute nel testo che prevedono l’introduzione di un marchio per il biologico italiano, la definizione giuridica dei distretti agricoli biologici quali strumenti di rete tra aziende dello stesso territorio e la delega la Governo per la revisione e l’armonizzazione della normativa in materia di controlli, così come l’istituzione di un tavolo tecnico sulla produzione biologica; tutte misure ripetutamente chieste dal comparto, che andranno a rafforzare il mercato nazionale del biologico, che nel nostro Paese vale quasi 8 miliardi di euro, tra consumi ed esportazioni, senza contare l’indotto”, prosegue il presidente.

“In una fase in cui l’Europa si pone l’ambizioso obiettivo di destinare il 25% dei terreni agricoli all’agricoltura biologica entro il 2030 – continua Cirronis – riteniamo fondamentale lavorare su interventi per sviluppare le filiere biologiche, dando ai produttori il ruolo di governo di queste filiere, e promuovere campagne informative rivolte ai consumatori che palesino la valenza salutistica e ambientale delle produzioni bio”.

“Solo così si potrà aumentare la già considerevole superficie biologica nazionale, pari al 16% della SAU italiana, e indirizzare il primario verso la transizione ecologica e la svolta green prevista dagli orientamenti comunitari, che i produttori agricoli hanno iniziato a mettere in atto già da tempo; è necessario quindi continuare a lavorare, partendo dai positivi e condivisibili contenuti della legge sul bio, per rafforzare strutturalmente il comparto biologico, anche con un impegno verso i BioDistretti e verso la ricerca e la sperimentazione a supporto delle aziende bio”, conclude il presidente di ANAPROBIO Italia.

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