Mer. Nov 20th, 2024

La loro presenza è un segnale importante poiché ufficializza la consegna di un immobile confiscato alla ‘ndrangheta al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, all’interno del quale sarà realizzato il “Presidio rurale dei Vigili del Fuoco di Gambarie”. Peccato non si sia previsto un momento di confronto con le organizzazioni sindacali.

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A questo solenne momento avremmo voluto presenziare, in rappresentanza dei lavoratori, per prendere atto della istituzione del presidio rurale, specie per comprendere cosa ne sarà dello stesso da settembre in poi (il presidio rurale, allo stato di fatto, è solo stagionale).

Avremmo voluto esserci anche per far presente ai massimi vertici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco le gravi criticità che gravano sul nostro Comando Provinciale.

Solo rimanendo in tema di Sedi di servizio non possiamo dimenticare le condizioni di altri Distaccamenti provinciali, all’oscuro della luce dei riflettori odierni, quale ad esempio quello di Bianco(vedi foto), sottoposto a lavori di ristrutturazione dal febbraio di quest’anno,  ed attualmente in condizioni che non si avvicinano nemmeno ai requisiti minimi di vivibilità e fruibilità, per il quale si chiedono interventi immediati e risolutivi, in primis  lo spostamento del personale, che ricordiamo svolge turni lavorativi di 24 h , in altra sede idonea.

Per non tacere delle condizioni del distaccamento Aeroportuale, con una struttura uguale a sé stessa e in piena fase di decadenza da oltre 30 anni a questa parte, servizi igienici sui quali è meglio sorvolare, ed impianti di climatizzazione, che nei locali comuni sono una semplice chimera. Oppure, ancora, il Distaccamento di Villa San Giovanni, in procinto di essere trasferito ormai da non si sa quanto tempo, vetusto, inadeguato ed in condizioni igieniche precarie.

Avremmo voluto rappresentare (dopo la terribile estate del 2021 con l’emergenza incendi, specie in Aspromonte e sue pendici, che ha visto morti tra la popolazione e diversi infortunati tra i nostri colleghi e, nonostante questo un impegno da parte dei vigili del Comando di Reggio Calabria che può definirsi solo come “straordinario”) che al netto delle promesse e degli impegni, non un solo modulo boschivo in più è stato destinato a Reggio Calabria, che i moduli boschivi, per loro natura i più idonei alla lotta agli incendi boschivi in zone impervie, in dotazione organica sono pochi, vecchi(vedi foto) ed ancora in funzione solo grazie all’abnegazione dei capirimessa e colleghi vari che si industriano giornalmente “inventandosi” soluzioni temporanee per garantire che i mezzi in questione siano quanto meno marcianti.

Infine, ma non meno importante, avremmo sottolineato che l’unico modo di garantire l’operatività dei distaccamenti in questione, vecchi o nuovi che siano, è che vi sia personale sufficiente ad assicurare il dispositivo di soccorso, cosa sempre più complicata per il meritato pensionamento di molti colleghi non sufficientemente rimpiazzati e per la carenza ormai cronica di personale, sennò si corre il rischio che questi distaccamenti più che presidi di difesa civile risultino dei meri “gusci vuoti” .

La FP CGIL VIGILI DEL FUOCO di Reggio Calabria, si dichiara particolarmente rammaricata per aver appreso per le vie brevi ed all’ultimo momento, della pregevole iniziativa odierna che vedrà l’illustre presenza del Capo Dipartimento Prefetto Laura Lega e del Capo del Corpo dei Vigili del Fuoco Ing. Guido Parisi.

La loro presenza è un segnale importante poiché ufficializza la consegna di un immobile confiscato alla ‘ndrangheta al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, all’interno del quale sarà realizzato il “Presidio rurale dei Vigili del Fuoco di Gambarie”. Peccato non si sia previsto un momento di confronto con le organizzazioni sindacali.

A questo solenne momento avremmo voluto presenziare, in rappresentanza dei lavoratori, per prendere atto della istituzione del presidio rurale, specie per comprendere cosa ne sarà dello stesso da settembre in poi (il presidio rurale, allo stato di fatto, è solo stagionale).

Avremmo voluto esserci anche per far presente ai massimi vertici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco le gravi criticità che gravano sul nostro Comando Provinciale.

Solo rimanendo in tema di Sedi di servizio non possiamo dimenticare le condizioni di altri Distaccamenti provinciali, all’oscuro della luce dei riflettori odierni, quale ad esempio quello di Bianco(vedi foto), sottoposto a lavori di ristrutturazione dal febbraio di quest’anno,  ed attualmente in condizioni che non si avvicinano nemmeno ai requisiti minimi di vivibilità e fruibilità, per il quale si chiedono interventi immediati e risolutivi, in primis  lo spostamento del personale, che ricordiamo svolge turni lavorativi di 24 h , in altra sede idonea.

Per non tacere delle condizioni del distaccamento Aeroportuale, con una struttura uguale a sé stessa e in piena fase di decadenza da oltre 30 anni a questa parte, servizi igienici sui quali è meglio sorvolare, ed impianti di climatizzazione, che nei locali comuni sono una semplice chimera. Oppure, ancora, il Distaccamento di Villa San Giovanni, in procinto di essere trasferito ormai da non si sa quanto tempo, vetusto, inadeguato ed in condizioni igieniche precarie.

Avremmo voluto rappresentare (dopo la terribile estate del 2021 con l’emergenza incendi, specie in Aspromonte e sue pendici, che ha visto morti tra la popolazione e diversi infortunati tra i nostri colleghi e, nonostante questo un impegno da parte dei vigili del Comando di Reggio Calabria che può definirsi solo come “straordinario”) che al netto delle promesse e degli impegni, non un solo modulo boschivo in più è stato destinato a Reggio Calabria, che i moduli boschivi, per loro natura i più idonei alla lotta agli incendi boschivi in zone impervie, in dotazione organica sono pochi, vecchi(vedi foto) ed ancora in funzione solo grazie all’abnegazione dei capirimessa e colleghi vari che si industriano giornalmente “inventandosi” soluzioni temporanee per garantire che i mezzi in questione siano quanto meno marcianti.

Infine, ma non meno importante, avremmo sottolineato che l’unico modo di garantire l’operatività dei distaccamenti in questione, vecchi o nuovi che siano, è che vi sia personale sufficiente ad assicurare il dispositivo di soccorso, cosa sempre più complicata per il meritato pensionamento di molti colleghi non sufficientemente rimpiazzati e per la carenza ormai cronica di personale, sennò si corre il rischio che questi distaccamenti più che presidi di difesa civile risultino dei meri “gusci vuoti” .